Il nuovo straniero ha iniziato con una discreta prestazione, ma la squadra luganese fatica ancora a costruire gioco, soprattutto in casa
Cinque pareggi, una classifica che non si muove di una virgola e una partita in meno al termine della stagione. È senza dubbio troppo presto per iniziare il conto alla rovescia quando le partite da giocare sono ancora 13 e i punti in palio 39, ma in questo momento al Lugano va benissimo riuscire a tenersi alle spalle tre squadre, per quanto con un margine di vantaggio che non permette di dormire sonni tranquilli (tre punti sul Sion, sette su Xamax e Thun). Va benissimo perché la compagine di Maurizio Jacobacci sta ancora cercando una sua identità specifica, soprattutto dopo l’arrivo, nell’ultimo giorno di mercato, di Rangelo Janga. L’olandese è un giocatore con caratteristiche delineate, costruite attorno ad un fisico possente e a quella che è sembrata essere una discreta velocità di punta. Un giocatore con caratteristiche che il Lugano degli ultimi tempi non ha mai avuto. Una mancanza che ha costretto Celestini prima e Jacobacci poi a trovare soluzioni alternative, spesso affidando alla generosità di Gerndt un ruolo di prima punta che non gli appartiene.
Alla prima, ha mostrato di saperci fare
Sin dalla prima partita Janga ha dimostrato di saper tenere palla, di far salire la squadra, di avere buone doti nel gioco aereo e una certa presenza all’interno dei sedici metri (gli unici pericoli per Fickentscher sono arrivati dai piedi del nazionale di Curaçao). Il diretto interessato a fine partita si è detto moderatamente soddisfatto... «Ho avuto una grossa occasione al primo minuto e mi dispiace molto di non essere riuscito a segnare». L’avesse fatto, avrebbe raggiunto nei libri di storia tre argentini che nel passato recente del Lugano hanno lasciato il segno e che erano stati capaci di trovare il gol alla loro prima partita in bianconero: Jimmy Gimenez (il 7.9.1997 con una doppietta al Baden), Julio Hernan Rossi (il 26.9.1998, tripletta allo Xamax) e Dante Senger (24.7.2010, doppietta al Chiasso).
La sua presenza porterà forse ad adeguare il modulo
Al di là della prestazione sicuramente incoraggiante di Janga, i meccanismi di gioco andranno ulteriormente affinati. Ad esempio cercando di sfruttare la statura (194 cm) dell’attaccante olandese e la sua presumibile abilità nel gioco aereo... «Per un attaccante più cross arrivano meglio è, le possibilità di segnare aumentano. Cercheremo di fare meglio settimana prossima», ha confermato il diretto interessato, spalleggiato in questo anche da Jacobacci, il quale ha auspicato una maggior efficacia sulle fasce.
Janga ha retto bene i 90’, dimostrando di essere in condizioni atletiche più che accettabili. Sarà interessante capire quali saranno le scelte di Jacobacci quando in rosa tornerà Gerndt (squalificato contro il Sion e peraltro sempre alle prese con una fastidiosa pubalgia), il quale potrebbe finalmente ritrovare al fianco del nuovo compagno un ruolo da seconda punta a lui più consono (ma occorrerebbe comunque un adeguamento del modulo, sin qui con un solo attaccante).
La squadra fatica a imporre il suo gioco
Resta il fatto che, al di là di un’efficacia realizzativa sempre restia a premiare il gioco bianconero, la squadra di Jacobacci continua a presentare grosse difficoltà quando si tratta di imporre il suo gioco all’avversario. D’altra parte, anche il presidente Renzetti aveva affermato, senza remore, che a questo punto la miglior offesa è rappresentata dalla difesa, concetto peraltro sempre sposato da Jacobacci. Con queste premesse è dunque logico che il Lugano abbia racimolato più punti in trasferta (14), quando può generalmente agire di rimessa, che in casa (12), dove è costretto a costruire il gioco contro avversari di norma più prudenti.
Domenica i bianconeri saranno di scena a Ginevra contro un Servette che Alain Geiger ha portato fino al quarto posto, a soli tre punti dal Basilea. Nonostante tutto potrebbe proprio essere quella granata la squadra ideale da affrontare in questo momento. Una squadra che ama giocare e che, di conseguenza, concede spazio anche agli avversari. I precedenti parlano a favore dei ticinesi, con in stagione un pareggio alla Praille e una vittoria a Cornaredo. E per Janga potrebbe essere l’occasione di eguagliare un altro grandissimo del passato bianconero, quel Mauro Galvao in gol il 28 luglio 1990 nel 2-2 del vecchio Wankdorf contro lo Young Boys alla seconda partita con il suo nuovo club.