Nonostante il momento delicato il tecnico vodese ribadisce che anche domani contro il Copenhagen chiederà ai suoi giocatori di ‘giocare per la vittoria e divertirsi’
«Di sicuro non dirò ai miei ragazzi di cercare il pareggio, ma di provare a vincere. È vero, in questo momento abbiamo bisogno di un risultato positivo, ma soprattutto di uscire dal campo orgogliosi di noi stessi. Quello che non è successo a Losanna ma che dobbiamo riuscire a fare domani sera».
No, Fabio Celestini proprio non ci sta a snaturare il suo gioco e a chiedere alla squadra magari un po’ più di concretezza. Nemmeno in un momento come quello attuale in cui anche solo evitare quella che sarebbe la quarta sconfitta consecutiva sarebbe vitale per tutto l’ambiente, posizione dello stesso tecnico in primis.
«Non l’ho mai fatto – ha proseguito il tecnico vodese prima dell'allenamento di rifinitura allo stadio Parken di Copenhagen, dove domani alle 18.55 i suoi ragazzi affronteranno i padroni di casa nel primo impegno del gruppo B di Europa League –. Nemmeno l’anno scorso, non è vero come dicono alcuni che ho cambiato la mia filosofia di gioco e ho detto alla squadra di difendersi e ripartire. Può cambiare l’interpretazione delle partite, anche in base all’avversario, ma io ho sempre chiesto di applicare gli stessi principi di gioco, l’idea sulla quale da quasi un anno lavoriamo. E non smetteremo di certo adesso».
Per l’allenatore bianconero, la partita di domani «sarà un grande orgoglio per tutti, dai giocatori allo staff, dirigenza, tifosi e città. Cercheremo di approfittarne al massimo e di fare bella figura per onorare questa maglia e dai ragazzi mi aspetto sempre le stesse cose, ovvero che abbiano voglia di competere, di giocare e di divertirsi, lottando e provando a inventare qualcosa tutti assieme. Dopo Losanna ero molto deluso perché non avevo visto la mia squadra divertirsi, che per me è il presupposto essenziale per fare bene. La tattica, la tecnica e tutto il resto vengono dopo».
Anche come detto in un momento delicato come questo, anche se l’ex capitano del Marsiglia cerca di gettare acqua sul fuoco… «In fondo a Losanna è stata la prima volta che abbiamo fatto davvero male. Fino a pochi mesi fa si parlava di aver scritto la storia del Lugano chiudendo ancora terzi in campionato e anche l’inizio della nuova stagione è stato lodato da tutti, per cui ora non possiamo buttare via tutto. Certo, i risultati non sono positivi ma bisogna anche capire il perché e per questo a volte ci vuole del tempo».
Parole che trovano d’accordo anche capitan Jonathan Sabbatini… «Sono d’accordo con quanto detto dal mister, quella di domani rappresenta una partita importante per il prestigio della competizione a cui prendiamo parte, ma anche (soprattutto) perché vogliamo ritrovare la fiducia che ci è venuta a mancare e cancellare tutto quanto di negativo è stato detto in queste settimane sulla squadra».
Per il centrocampista simbolo del Lugano, rispetto a due anni fa la squadra «sarà più pronta. Allora era la prima volta per noi, non sapevamo cosa aspettarci, quell’esperienza ci servirà domani».