Compito impossibile per le Tigri sul parquet di Friborgo. Valter Montini: ‘Il divario tecnico e atletico tra noi e loro è enorme’
Era fermo dal derby dell’otto febbraio il Lugano, che dopo la pausa dedicata alla Nazionale si è ritrovato nel compito impossibile di affrontare la prima della classe a casa sua. Impossibile non tanto per la posizione in classifica (vetta contro fondo delle gerarchie) ma soprattutto per la condizione in cui i Tigers si sono presentati alla Saint Léonard. Senza Oliver Sassella, espulso domenica in B e … sospeso nella massima Lega in attesa di scontare la squalifica nella cadetteria (assurdo), senza Alessandro Corda (servizio militare) e Antonio Ballard con un ginocchio malconcio (ha saltato diversi allenamenti, quello della sera prima del confronto compreso) tutti gli astri erano allineati per una sconfitta, ma il modo in cui è maturata deve comunque rendere onore in parte, leggasi primi 19 minuti, ai bianconeri. Subito sotto per 7-2, il Lugano non ha infatti mollato l’Olympic e grazie a un generoso Ballard (10 punti e 5 rimbalzi nel primo quarto) e a un quintetto praticamente sempre in campo ha persino virato a +6 alla prima breve pausa. Friborgo che, invece, già al decimo minuto aveva ruotato ben 10 giocatori sul parquet.
Secondo quarto aperto nuovamente dalla verve come a inizio confronto di Cotture, mentre Valter Montini ha dato spazio a Mete e Picco per trovare minuti dalla panchina. Al 14’58” la partita ha rischiato di tramontare per i ticinesi. Tiro dall’arco di Hopkins, vantaggio del 32-33 ma ginocchiata di Xavier Green al topscorer ospite. Momenti di paura per l’ennesima tegola, fortunatamente scongiurata poco dopo. Terribili invece gli ultimi 32’’ di gioco prima della pausa centrale. Due palle perse, una tripla di Williams allo scadere, 7-0 per il +11 locale; troppo pesante. Da notare fin lì i 5 rimbalzi di Donnelly. Tutto rovinato in breve tempo, per la frustrazione di Montini: «Direi rabbia, che scatta quasi automaticamente, perché avevamo fatto un discreto lavoro fin lì. Poi è uscita la nostra fragilità tattica, con una pessima gestione del momento, che è uno dei nostri limiti stagionali».
Sono quindi bastati altri 96’’ a inizio terzo quarto per archiviare la partita. Subito +15 Olympic e colpo al ginocchio (già acciaccato) di Natan Jurkovitz; quindi attacco a salve e parziale del Friborgo di 14-0 in entrata di tempo: +25 e game over. «Si è capito subito che non avevamo più benzina. Dell’Acqua l’anno scorso era il nostro quarto uomo per minuti, a Friborgo parte dalla panchina, anche da decimo. Il divario tecnico e atletico tra noi è enorme. In vista di sabato a Neuchâtel dovremo fare nuovamente i conti con gli acciacchi, le botte subite, le ginocchia di Ballard e Jurkovitz. Tutto insomma non aiuta». Infine, dopo il buon debutto nel derby, poco convincente Salane con soli 5 rimbalzi.