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Il Lugano sogna il colpaccio a Neuchâtel

I Tigers, ancora al palo, rendono visita a una delle migliori squadre del campionato. In campo femminile, il Riva cerca a Pully il primo successo

Oggi non ci sono gare in Ticino, dopo la stupida “abbuffata” federativa di sabato scorso, così che i tifosi rimangono ancora una volta fregati. Tutto per il bene e la crescita del basket che, come si sa, fa faville ovunque tranne che in Elvezia. Ma noi siamo questi e non c’è verso di migliorare, senza peraltro dare colpe al nuovo presidente che sta lottando ancora contro le storture e i fantasmi del passato, prima di cominciare a dare un impulso diverso a tutto il settore.

Oggi riposa, stavolta veramente, la Spinelli, dopo il tour de force di tre partite in sette giorni, peraltro senza molte gioie: le sconfitte contro Neuchâtel, Olympic e Ginevra, al netto che ci possono stare, soprattutto a inizio stagione, sono state un chiaro segno di debolezza della squadra per rapporto alle passate stagioni. La scarsa qualità degli stranieri e alcuni infortuni, in primis quello di Dusan Mladjan, ne sono certamente una delle cause, ma non necessariamente un alibi per l’atteggiamento in campo di alcuni del gruppo.

Il Lugano va a Neuchâtel contro una formazione ben messa in campo e capace di mettere in difficoltà ogni avversaria, Olympic escluso, almeno per il momento. I neocastellani sono un complesso “anomalo”, giocano senza pivot ma hanno una batteria di ali grandi e piccole in grado di far male. Russel, Matthew, Martina, Maquiesse e Ducommun sono tutti elementi da doppia cifra e quindi non sarà facile per gli uomini di Montini arrivare alla prima vittoria stagionale. Bisogna dire che sabato scorso la squadra ha mostrato notevoli miglioramenti, ma arrivare a giocarsela contro una delle migliori del campionato è un’altra cosa. In una gara così, dovrebbe emergere l’unico vero pivot in campo, Maring, ma purtroppo pivot per ora lo è stato solo di nome, perché in campo rende poco o nulla, pur al cospetto di gente molto più piccola di lui. Chiaramente un Lugano già carente di suo come organico svizzero, non può concedere uno straniero alle avversarie. Vedremo se le cose cambieranno o se avremo l’ennesima triste conferma.

In fatto di straniere, il Riva fa il paio con i bianconeri nel senso che anche la loro pivot Stephens vale molto poco. Prende sì una buona dose di rimbalzi, ma in attacco, come in difesa, è un vero disastro. Vuoi per la sua indolenza, vuoi per la sua poca condizione fisica, vuoi per altri limiti tecnici nella difesa individuale e nei tagliafuori, per le momò è un punto essenziale come dovrebbe essere una straniera in campo femminile. La coach Mariani conta proprio sulla gara di sabato a Pully per arrivare alla prima vittoria stagionale, dopo le tre perse contro avversarie meglio messe. Aver sfiorato due successi contro Troistorrents e Aarau è stimolante sul piano della sfida. Ma occorrerà il massimo di concentrazione dalla prima palla a due per non dover rincorrere per 30 e più minuti.

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