OLIMPIADI

La manna dal Cio: verranno elargiti 7 miliardi di dollari

Quello olimpico è un brand che tira. Mark Adams: ‘Siamo più forti che mai’. Già garantiti 13,5 miliardi di ricavi pubblicitari per i prossimi sette anni

E il mondo dello sport ringrazia
(Keystone)
3 dicembre 2024
|

Sei miliardi e ottocento milioni di dollari: è la ragguardevole somma che il Comitato olimpico internazionale distribuirà a livello globale, e questo soltanto per il triennio 2021-2024, ovvero il periodo intercorso tra le Olimpiadi di Tokyo e quelle della scorsa estate a Parigi. Si tratta di un incremento del dodici per cento rispetto al precedente esercizio, a dimostrazione che l'evento sportivo più seguito al mondo non è soltanto incredibilmente potente, ma pure economicamente alettante. Basti aggiungere che da qui al 2032, quando andranno in scena le terze Olimpiadi australiane della storia (a Brisbane, dopo Sydney 2000 e Melbourne 1956), il Cio si è già garantito ricavi pubblicitari pari a tredici miliardi e mezzo di dollari. «Questo dimostra chiaramente che il marchio olimpico è più forte che mai e che l'interesse di accordi commerciali con il Cio non fa che crescere» dice il portavoce del Comitato olimpico internazionale, Mark Adams.

I rapporti annuali rivelano che di tutti ricavi del Cio, frutto in gran parte dei diritti televisivi e degli accordi di sponsorizzazione, il dieci per cento rimarrà a Losanna e servirà per finanziare l'organizzazione, mentre il restante novanta per cento viene distribuito ai vari enti. Anche perché, va ricordato, il Comitato olimpico finanzia tutte le federazioni degli sport presenti ai Giochi siano essi invernali o estivi, oltre a sovvenzionare i 206 comitati olimpici nazionali, a partecipare all'organizzazione delle Olimpiadi e dei Giochi della Gioventù e a contribuire nella misura del 50% alla copertura del budget dell'Ama, l'Agenzia mondiale antidoping.

Viste le premesse, il futuro presidente del Cio, che verrà eletto a marzo in occasione del congresso che si terrà in Grecia, inizierà il suo mandato con una situazione a dir poco eccellente sul piano economico. Sarà forse anche per questo motivo che stavolta ci sono ben sette candidati, ed è una cifra record, per subentrare al tedesco Thomas Bach, costretto ad abbandonare l'incarico dodici anni dopo essere entrato in carica per aver esaurito il numero di mandati.