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Ora è veramente l’ora della semifinale

Massagno a Vevey per il recupero del penultimo atto, mentre in campionato il Lugano è a Lucerna

La strada per la finale è quella
(Ti-Press/Golay)

Si gioca domani la semifinale di Coppa Svizzera, ora Patrick Baumann Swiss Cup che nessuno memorizza, con il big match fra Vevey e Spinelli, rimandato sabato scorso come solo nelle Repubbliche delle Banane si fa, per sapere chi affronterà l’Olympic in finale il 1° aprile.

La Spinelli va a Vevey per cercare di staccare il biglietto per la sua seconda finale stagionale, obiettivo che gli stessi vodesi hanno. Sefolosha sarà in campo, ma non ci sarà Dubas, appena operato al ginocchio. Il coach della Sam Robbi Gubitosa commenta così: «Direi che un solo giocatore, per bravo che sia, e Sefolosha è un top internazionale, non sempre da solo può fare la differenza. L’assenza di Dubas ha certamente un peso diverso. Vedremo».

Vevey è un campo difficile per dimensioni, contesto, una bolgia con un numero di spettatori oltre il migliaio stipati all’inverosimile, il favorito? «Direi 50 e 50: è una gara secca e la Coppa non ha regole in nessun caso, figuriamoci con due squadre dai valori molto simili. Diciamo che sia Bavcevic sia il sottoscritto cercheremo di trovare qualche sorpresa che possa mettere in difficoltà l’altro. Siamo due che si conoscono bene e sono certo che sarà il collettivo a vincere».

Nelle recenti uscite la Spinelli ha dimostrato di avere un amalgama tosto. «Ci stiamo migliorando gara dopo gara come insieme e spero che questo aspetto venga fuori anche a Vevey. La panchina è lunga, ho recuperato anche Marko Mladjan ma non giochiamo da 15 giorni e un po’ di ritmo partita ci manca. Posso dire che siamo pronti, ma sarà in campo che dovremo dimostrarlo».

Quali sono gli avversari da limitare? «I loro play Johnson e Williams, che sono veloci, come abbiamo fatto a Montreux. Noi dovremo migliorare le percentuali al tiro che sono state deficitarie nelle ultime gare e avere una pressione molto forte sulle linee di passaggio: non perdere ma recuperare palloni in gare come queste e dominare ai rimbalzi sono aspetti fondamentali per poter arrivare alla vittoria».

E a una delle partite vere del nostro basket. La Coppa Svizzera è infatti un traguardo che piace a tutti quanti per la sua imprevedibilità e per il fascino che, piaccia o meno, è sempre da dentro o fuori. E dentro è sempre meglio.

Per il campionato i Tigers sono di scena contro Swiss Central, Cenerentola della A. La bella prova d’assieme di mercoledì contro il quotato Monthey è certamente un’iniezione di fiducia in tutta la squadra. Montini sta dimostrando di saper gestire il gruppo pur con qualche elemento non proprio facile come Ross, ondivago come pochi (eufemismo) e capace di tutto. Però la squadra c’è e, seppur senza il suo top scorer, riesce a produrre buone cose. Bisogna ripartire da mercoledì con la stessa intensità e determinazione: a Lucerna si deve vincere per consolidare il sesto posto.