Basket

Nancy Fora: ‘Importante la cultura del lavoro’

La cestista ticinese spiega i segreti dei successi dell’Elfic Friborgo, squadra che in Svizzera non ha praticamente rivali

31 gennaio 2023
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Nancy Fora è alla sua terza SBL Cup consecutiva. Oltre che in Nazionale, con Marielle Giroud forma l’asse portante anche nell’Elfic. Attorno a queste due giocatrici, le uniche di livello medio-alto europeo, Friborgo ha costruito le recenti vittorie nelle tre competizioni nazionali. Avere un cervello cestistico – ma non solo – è un valore aggiunto e Nancy è fra le poche che sanno accendersi nel modo giusto nei vari ambiti. Per Friburgo, con due pedine simili, non ci sono problemi a inserire tre straniere e vincere trofei.

Tutto facile? «Per niente, nessuno ti regala nulla», dice raggiante la Fora. «Abbiamo sviluppato una certa cultura del lavoro e sappiamo che andare in campo senza le giuste motivazioni ti complica la vita contro ogni avversaria».
Voi avete questa costante: l’Europa vi ha indirizzato? «Il fatto di partecipare alle competizioni europee è un bel sacrificio, considerate le trasferte infrasettimanali e tutto quanto sta attorno. Però ci ha permesso di entrare in una logica di professionismo che ti fa maturare in fretta e crescere tecnicamente e agonisticamente. Anche in Europa ci siamo prese soddisfazioni, mentre a livello di Nazionale la differenza fra noi e le migliori nazioni è un po’ troppo grande».
Subire 50 punti dall’Italia ne è un esempio, ma parliamo di due mondi diversi. Restando in Svizzera, come vedi la situazione? «Credo si stia migliorando un po’, anche se ci sono molte differenze fra noi e le altre squadre, tranne il Nyon. Non può essere un campionato di sole 6 squadre utile a far crescere il movimento femminile. In questi anni abbiamo perso molti club che non trovano più giovani interessate a seguire un percorso. Nei settori giovanili si vedono buone cose in prospettiva, ma poi molte giocatrici smettono, specie per studiare, e tutto il settore ne risente».
Vincere per l’Elfic è un obbligo e da anni alle altre società toccano le briciole... «A Friborgo il basket femminile è una realtà che fonda la sua continuità su un lavoro capillare nel settore giovanile. Senza questo, una società non può sopravvivere. Se hai i soldi e compri a destra e a manca, può essere una soluzione per qualche stagione, ma quando i soldi vengono a mancare, tutto svanisce».

Da quando c’è Gaspoz, tornato nel 2020, avete perso solo 4 partite: troppo forti? «Per ora non ci lamentiamo, ma la voglia di vincere non si abbassa mai. Nei prossimi mesi, il nostro obiettivo è arrivare alle finali e possibilmente vincerle. Per uno sportivo è l’essenza, e per il gruppo – perché è sempre il gruppo che vince – è un collante unico».