A Nosedo terza sfida cantonale. Sam favorita ma reduce da un tour de force, Tigers chiamati a essere disciplinati, determinati e squadra
Il turno infrasettimanale di basket ci offre il derby di martedì. È il terzo in stagione con la prima in campionato, 98-82 per la Spinelli, la sfida in Coppa di lega a dicembre, 108-70 e domani questo incontro che, contrariamente ai precedenti, potrebbe essere ben diverso. La Spinelli ha il fattore campo e il fattore "tabelloni", più che il pubblico, visti i numeri delle precedenti uscite, e ha dalla sua un roster di primo piano, dai quattro stranieri ai quattro nazionali oltre a un amalgama ben rodato. Sul fronte bianconero va detto che le recenti belle prestazioni contro il Boncourt, soprattutto a Vevey, hanno mostrato una squadra in grado di dare fastidio a tutte.
Montini ha dato un certo gioco offensivo che rimane efficace fin quando c’è ordine e disciplina in campo: far giocare la difesa avversaria produce fatiche e, spesso, buone soluzioni per tutti. Quando invece ognuno va per conto suo, con tiri fuori ritmo, senza un ordine che metta in condizione i compagni di andare a rimbalzo e con palle perse per cercare dei numeri, come a Vevey con almeno quattro alley oop finiti… in un contropiede vodese, si va in difficoltà. E visto che la difesa bianconera è di quelle al risparmio energetico, proprio per mancanza di… carburante tecnico, ecco che le cose si complicano. Montini non si arrischia troppo nei cambi degli stranieri perché, malgrado la crescita dei vari Mina, Dell’Acqua e altri, i giovani sono pur sempre meno efficaci dell’inguardabile egoismo di Ross, almeno sul piano fisico e tecnico. Fare di necessità virtù rimane un gioco a rischio, ma se il Lugano dovesse giocare con determinazione e di squadra per 40 minuti, potrebbe rendere la vita molto dura anche alla capolista.
La Spinelli è un complesso che in questo mese ha un tour de force non indifferente con una sola partita a Nosedo e ben quattro fuori casa fra Coppe varie e campionato: prima del derby è stata a Boncourt e a Vevey in campionato, a Basilea con gli Starwings in Coppa e sabato prossimo sarà a Friburgo, prima del weekend a Montreux per le Final Four. Un dispendio di energie non indifferente, va pur detto, e ora il derby che ha un surplus di implicazioni emotive. Se facciamo un confronto solo tecnico è ovvio che la panchina lunga fa la differenza e il Lugano lo sa. Occorrerà che Mladjan e compagni gestiscano in maniera ottimale le energie e, soprattutto, sappiano giocare con determinazione sin dal primo minuto, proprio per non dare troppa fiducia all’avversaria e per non dover fare fatica a rincorrere. Con l’Olympic alle porte, è chiaro che una vittoria è indispensabile per restare al comando e quindi la necessità di avere il controllo è imprescindibile. Poi, come sempre, il derby potrà smentire tutte le nostre congetture e analisi a priori, ma siamo certi, o quasi, che sarà un derby di emozioni e che ci sarà anche un bel pubblico a fare da degna cornice a questa sfida.