Nuovo exploit dell'ultrarunner di Carì, che si ferma solo dopo 58 ore di gara, per un totale di 389,9 km
Grande prestazione del pluripremiato atleta ticinese Matteo Tenchio, ultrarunner di Carì che a Jegenstorf ha preso parte al suo quinto mondiale di ultramaratona in 2 anni. Stavolta in quello a squadre di Backyard ultramarathon, corsa al limite dello sfinimento che si conclude solo quanto in gara rimane un solo concorrente. Con 58 giri (ossia 58 ore) non stop di gara, per un totale di 389,9 km, il ticinese si è classificato al secondo posto assoluto. «Questa è una gara durissima, dove anche il minimo errore si paga a caro prezzo – spiega Matteo Tenchio, che con 62 giri, pari a un totale di 415,7 km detiene l'attuale primato svizzero della Backyard ultramarathon –. Qui ogni cosa conta, anche perché di tempo per riposare o dormire ce n‘è davvero poco (se c’è). Ecco perché è fondamentale un'alimentazione corretta, nonché una minuziosa pianificazione della strategia di gara, sapendo che la stessa durerà più giorni».
Matteo Tenchio, del resto, non è nuovo a questo genere di exploit: lo scorso giugno in Ungheria aveva vinto nella sua categoria una prova di 48 ore, percorrendo 352,7 km che gli erano valsi il titolo di campione del mondo. A luglio 2023, a Gloucester, con l'amico e atleta Dominique Erne aveva invece vinto il bronzo a squadre con circa 600 km percorsi. E sua è pure la seconda miglior prestazione svizzera di sempre in una 6 giorni, realizzata ai Mondiali di Policoro, dove aveva chiuso al sesto posto assoluto con 748,660 km.