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All’attacco di Ineos: ora sì che Alinghi mette paura

Alla Louis Vuitton Cup weekend decisivo per il Boat One e l'equipaggio rossocrociato. Ardern: ‘Dimostriamo in mare di meritare la semifinale’

Bryan Mettraux e Maxime Bachelin al lavoro a bordo del Boat One
(Vidic)
6 settembre 2024
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Il venerdì sotto le nubi di Barcellona ha un sapore del tutto diverso, per Ernesto Bertarelli e l’equipaggio di Alinghi. Il successo, per certi versi sorprendente, soprattutto vista la facilità, sugli statunitensi di American Magic, giovedì, cambia improvvisamente le carte in tavola, in una giornata uggiosa senza regate che fa da preludio a un weekend di Louis Vuitton Cup a dir poco decisivo. «Ne abbiamo approfittato per rilassarci e fare il pieno di energia in vista delle regate di sabato» commenta Maxime Bachelin, ventiseienne di Lutry, uno dei timonieri del Boat One assieme al ginevrino Arnaud Psarofaghis. E non è certo difficile capire cos’abbia in mente il vodese, perché dopo aver centrato giovedì la seconda vittoria consecutiva nel Round Robin numero due, allontanando almeno un po’ lo spettro dell’eliminazione, sabato pomeriggio il sindacato rossocrociato di Coppa America può andare all’attacco dei britannici di Ineos, sconfitti tra l’altro proprio da American Magic giovedì, che appaierebbero in classifica al terzo posto in caso di successo odierno. Questo ben sapendo però che al termine del Round Robin la posizione in graduatoria non avrà alcuna importanza, a patto naturalmente di non arrivare ultimi, siccome nelle semifinali sarà il primo classificato a scegliere il nome del proprio sfidante, definendo così in sostanza gli accoppiamenti dei duelli che si svolgeranno al meglio di nove regate (in altre parole, andrà in finale chi arriverà per primo a quota cinque vittorie).

«I ragazzi hanno fatto veramente un buon lavoro giovedì, anche perché le condizioni in mare non erano semplici – spiega Rodney Ardern, il team manager di Alinghi, riferendosi al successo sugli statunitensi di American Magic –. Ero sulla barca d’appoggio e mi dicevo: ‘Oh, sembra una buona scelta il lato di sinistra’, mentre l’equipaggio a bordo di Boat One si diceva ‘Oh, sembra una buona scelta il lato di destra’. Insomma, il mare era davvero complicato da leggere. Ciò nonostante, l’equipaggio ha saputo mantenere la calma, mostrando di essere paziente sia prima del via, quando è stato necessario cambiare vela, sia durante la regata, per evitare di compiere manovre inutili. Credo che il cambiamento della randa all’ultimo momento sia stato benefico, perché ha dato maggior potenza al Boat One, aiutandolo a evitare determinate situazioni». E quanto possano costare gli errori in un match race lo dimostrano quelli compiuti da American Magic, che subito in avvio s’è beccato una penalità per l’ingresso anticipato nella zona di pre-start, e poi mentre stava inseguendo Alinghi, sul secondo lato col vento di poppa, ha sbagliato una strambata.

A conti fatti, però, il secondo punto fa bene anche al morale dei velisti elvetici, non soltanto alla classifica. «Avevamo già lavorato bene domenica, contro Luna Rossa, e dopo il successo di martedì contro i francesi di Orient Express la tendenza sta iniziando a invertirsi – aggiunge Ardern –. Il livello delle regate è alto e bisogna avere fiducia nelle proprie qualità di navigazione per ottenere dei risultati. Domani, contro i britannici, avremo un’altra sfida importante, ma qui ogni sfida conta. Dobbiamo meritarcela la semifinale, dimostrando in mare di esserne all’altezza».

Intanto, là davanti, alla vigilia del settimo giorno di regate alla Luis Vuitton Cup gli italiani di Luna Rossa destano davvero un’ottima impressione, con una sola sconfitta a fronte di sei vittorie (pur se la classifica parla di un 5 su 5, siccome le sfide con il Defender non vengono prese in considerazione) e dopo aver già conquistato anticipatamente la certezza di arrivare in semifinale, ora puntano dritti al primato al termine del Round Robin. Ciò che, come detto, permetterebbe loro di scegliere l’avversario in semifinale: se da una parte indubbiamente si tratta di una bella opportunità, dall’altra è pure un bel dilemma. In attesa di sapere quale sarà effettivamente la barca eliminata (per ora, gli ultimi sono i francesi di Orient Express), siamo poi così sicuri che ora come ora Max Sirena e quelli di Luna Rossa vogliano a tutti i costi scegliersi Alinghi?