In una cerimonia a Losanna, la vodese riceve da Thomas Bach la medaglia che le era stata tolta. ‘Ho avvertito un forte senso d'ingiustizia’
Quattordici mesi dopo, Fanny Smith può infine gustarsi quella medaglia olimpica per cui ha dovuto tanto lottare. A chiudere definitivamente la diatriba dopo quella rovente finale ai Giochi di Pechino è la cerimonia organizzata a Losanna, in cui il presidente del Cio Thomas Bach ha finalmente messo al collo della sciatrice vodese quel bronzo tanto agognato. «È davvero un giorno molto emozionante, probabilmente a Pechino sarebbe stato diverso – racconta la trentenne freestyler di Aigle –. Però sono felice di aver ricevuto questa medaglia da Thomas Bach, davanti alla mia famiglia e ai miei amici. Debbo ammettere che ai Giochi ho avvertito un forte senso d'ingiustizia: ho vissuto un'esperienza che non auguro a nessun altro atleta». Infatti, sulle nevi cinesi Fanny Smith era stata retrocessa dalla giuria con l'accusa di aver volutamente ostacolato la tedesca Daniela Meier. Fortunatamente, l'appello presentato da Swiss Olympic era stato accolto dalla Federazione internazionale di sci, permettendo all'elvetica di ottenere il suo secondo bronzo ai Giochi, dopo quello festeggiato a PyeongChang nel 2018.