BASKET

Il Riva, l’irriducibile. ‘Un’annata tosta ma gratificante’

Le ragazze momò sono pronte a una nuova esaltante stagione in Lega nazionale B. Gabriella Califano: ‘Ci siamo da più di trent’anni e vogliamo continuare’

A Riva si guarda con rinnovato entusiasmo alla nuova stagione

Usando il termine che definisce i gallesi di Asterix ed Obelix, il Riva basket è irriducibile. I cinque membri di comitato, tutte donne, ovvero la presidente Gabriella Califano, la sua vice Cinzia Menaballi, Lidia Travaini e Lisa Mazzocchi sono pronte a ripartire per una nuova stagione in Lega nazionale B, pur senza la dimissionaria Ida Puricelli. Irriducibili come chi le ha precedute, perché il basket a Riva è nel Dna del comune. «Ci siamo – dice Gabi Califano – dopo un’annata molto tosta vista la pesante eredità, anche se Markesch ci è stato molto vicino. Tosta ma anche entusiasmante e gratificante, ancorché impegnativa per noi cinque: il tutto coronato con un terzo posto di buona fattura, frutto di un lavoro di costruzione portato avanti da Valter Montini e dai suoi collaboratori».

Riva, un paese di 2’500 abitanti che a livello di club di A e di B in Svizzera ha pochi eguali. «Ci siamo da oramai più di trent’anni e vogliamo continuare: abbiamo un settore giovanile di oltre 100 ragazze che va dal minibasket (U6 e U8) e poi una U10-12, U14, U16 e una U18 creata quest’anno».

Il motivo di una formazione Under18 è presto spiegato: «Avevamo un gruppetto di cinque ragazze in uscita dalla U16 ma immature tecnicamente per la B – spiega Cinzia Menaballi –. Per non perderle, abbiamo formato una squadra U18 che farà la Coppa Svizzera di categoria, con altri elementi della prima squadra. È un segno evidente che siamo un riferimento importante nella regione e quindi vogliamo dare il più possibile alla formazione».

Quest’anno è stata rinnovata la gestione tecnica. «La partenza di Montini ha permesso di promuovere Andrea Piccinelli ad allenatore capo, con Massimo Parmigiani quale vice. Anche questo un segno di continuità che rimane essenziale nell’economia del club. Fidelizzare il più possibile, insomma, dare continuità a tutto il movimento è essenziale per andare avanti».

‘C’è l’entusiasmo e la voglia di far bene’

Proprio con Andrea Piccinelli facciamo il punto alla nuova squadra. «Il gruppo è in pratica quello dello scorso anno, con qualche giocatrice che ci ha lasciato per motivi di studio (Menaballi e Zara) o perché han lasciato (Kuba e Ballabio), fattori abituali per la nostra società. Le abbiamo rimpiazzate con alcuni elementi del vivaio e con l’ingaggio di Iemma, ex Bellinzona, e Rampi da Busto Arsizio. Giovanissime entrambe e quindi nella filosofia del club. È tornata dagli Stati Uniti Valentina Clerici, mentre è cambiata la straniera: è arrivata Marie Hunter, una guardia molto tosta e di buon livello a sostituire la Cierra che ha avuto non pochi problemi ma che si è sempre impegnata al massimo. La Hunter si è calata subito nel suo ruolo, si è integrata molto bene nel gruppo e ne siamo felici. Ora si tratterà di costruire e far progredire le ragazze. C’è entusiasmo e voglia di far bene con il chiaro intento di andare sempre in campo per vincere. Ciò non significa essere ossessionati dal risultato ma si tratta di costruire una giusta mentalità nelle giocatrici. Se c’è una cosa che manca ancora è quella cattiveria agonistica che sarebbe indispensabile avere in molti frangenti».

Chi non ha carenze a livello di cattiveria agonistica è certamente Lidia Travaini, 37 anni ma uno spirito da ventenne scafata. «Io ci sono, con le giuste motivazioni, soprattutto per dare certi stimoli e un po’ di esperienza, nello spogliatoio e in campo. Il coach sa che non faccio una questione di minutaggio, ma sono a disposizione nel bisogno. La squadra è giovanissima, tolta me la media è sotto i vent’anni. Se posso aiutarle a crescere, sarà un valore aggiunto per la società».

Valentina Clerici, invece, si dice soddisfatta dell’esperienza fatta oltre oceano. «È stata un’esperienza molto bella sotto tutti i punti di vista: ero in una High School in Colorado, dove gli iscritti non erano moltissimi ma in palestra c’erano sempre un migliaio di persone e anche più a fare tifo. Dal punto di vista tecnico, considerato che era una squadra con giocatrici dai quattordici ai sedici anni, i fondamentali erano certamente buoni ma il livello non eccelso come si potrebbe immaginare. Il salto di qualità avviene dal college in poi. Però è stata un’ottima esperienza che mi ha aiutato a crescere sia in campo sia fuori».

Chiudiamo con Massimo Parmigiani: «Sono felice di questo ritorno a Riva dopo gli anni con i Tigers alla guida della formazione Under 16. Essendo di Brusino è un doppio ritorno a casa e occuparmi del settore giovanile, oltre a dare una mano ad Andrea, è gratificante e stimolante».

Insomma, un Riva lanciato verso il futuro che, con le basi societarie che si ritrova e con l’entusiasmo del contesto e Andrea Piccinelli, non può che guardarlo con ottimismo. MEC

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