Il weekend dedicato alle pre-qualifiche di Euro 2025 ci ha restituito una Svizzera povera di contenuti, sia con Cipro (figuraccia), sia con l’Irlanda
La notizia positiva, praticamente l’unica, è che la Svizzera si è qualificata per il secondo turno dei tornei di qualificazione agli Europei del 2025. Dopo l’ignobile sconfitta contro Cipro, cosa che perfino il Teletext si era rifiutato di accettare, facendo comparire una vittoria svizzera anziché cipriota, domenica sera ha vinto a Dublino contro l’Irlanda che, è bene ricordarlo, è 84ª nel ranking Fiba. Una vittoria per 88 a 82 che in minima parte mitiga la figuraccia di Cipro, dato che anche contro gli irlandesi si è faticato non poco. Fortuna vuole che stavolta la percentuale dai 3 punti sia stata del 57%, 16/28, contro il 7/29 della gara di Cipro. Mattatori dell’incontro Kazadi, con 16 punti, 9 assist e 8 rimbalzi, e Roberto Kovac con 22 punti. Anche Martin, 13 punti e 7 rimbalzi, e Cotture, 12 punti, sono andati in doppia cifra. Ma, nell’insieme, è stata una gara molto povera di contenuti e il 10/29 degli irlandesi dai tre punti è l’immagine di una scarsa tecnica individuale, peraltro non molto diversa da quella svizzera.
Bravi i commentatori televisivi a usare eufemismi vari per non evidenziare marchiani errori individuali e scarso gioco d’assieme dei nostri, salvando ai più la faccia e tenendo in linea di galleggiamento la prestazione della Nazionale che va avanti da seconda di gruppo, solo perché negli altri due gironi le seconde classificate sono ancora più scarse.
Quando si era battuta la Serbia, si erano alzati alti i peana sulla nostra forza in campo europeo, cosa peraltro già successa anni prima quando si erano battuti i russi, con non poche voci a criticare chi aveva relativizzato le prestazioni, perché teneva conto della scarsa presenza dei migliori nelle due Nazionali battute. Insomma, siamo stati accusati di disfattismo. Poi, però, i nodi sono venuti al pettine, la sconfitta contro Cipro e le scarse prestazioni di febbraio contro queste stesse Nazionali e la sconfitta con l’Austria, sono la dimostrazione che la nostra è una Nazionale povera di contenuti, al di là dell’impegno profuso dai singoli e dallo stesso coach. Rimane il dubbio che alcune rinunce, eccettuate quelle per motivi di lavoro, siano state accettate con una certa disinvoltura.
In non pochi tifosi si sono chiesti se giocare con la maglia della Nazionale sia un traguardo che stimola i singoli, oppure se sia un optional nel contesto della vita sportiva dell’atleta: perché, è legittimo, da una parte, rinunciare alla maglia per la concreta necessità di sostenere studi e impiego, visto che il basket svizzero non darà mai da vivere a nessuno, e dall’altra c’è la scelta del 3x3 che può essere un’alternativa che permette di viaggiare, divertirsi e anche guadagnare qualcosa: un weekend di svago e di basket e via.
La Federazione ci aveva detto che la priorità deve rimanere il 5x5, e ci sta bene, purché poi tutto sia davvero fatto in funzione di questa Nazionale che a fine agosto comincerà un nuovo torneo contro squadre ben più toste delle due messe dietro in classifica e viventi oltre l’80° posto in graduatoria. Per arrivare a qualificarsi servirà un miracolo, e noi ci crediamo poco, a maggior ragione dopo quanto visto nell’ultimo weekend.