Weekend elettrizzante nella Nfl. Eliminati i grandi vecchi Tom Brady e Aaron Rodgers. Tre partite decise all’ultimo secondo, una all’overtime
Il football non è uno sport per deboli di cuore. Né in campo, né sugli spalti. Lo ha confermato il secondo turno dei playoff, già da molti considerato il più spettacolare, elettrizzante ed equilibrato della storia della Nfl. Delle quattro partite in programma, tre sono state decise da un field goal a tempo scaduto, la quarta è andata all’overtime dopo che la follia si era impossessata degli ultimi due minuti dei tempi regolamentari. Chi ha assistito alla sfida tra Tampa Bay e Los Angeles (sponda Rams), ha inoltre avuto l’opportunità di ammirare quella che potrebbe essere stata l’ultima partita di Tom Brady. Quarantacinque anni ad agosto, sei volte campione e icona assoluta della palla ellittica, ha lasciato planare il dubbio sul prosieguo della sua carriera. A dire il vero, lo aveva fatto già due anni fa, ma poi, dopo aver abbandonato New England, aveva trovato nuovi stimoli alla corte di Bruce Arians e con i Bucs si era subito portato a casa l’ennesimo anello. Prima di dare per pensionato il quarterback più forte della storia, insomma, meglio aspettare l’eventuale annuncio ufficiale.
Eppure, anche domenica, Brady ha dato prova di tutte le sue capacità. All’inizio del terzo quarto della sfida contro Los Angeles, Tampa Bay si è ritrovata sotto 27-3, ma proprio come aveva fatto il 5 febbraio 2017 nel Super Bowl LI contro Atlanta (in quel caso i punti di ritardo erano 25), Brady (30 su 54, 329 yarde, 1 td) ha dato il via a un’incredibile rimonta, culminata a 43” dal termine con una corsa di 9 yarde di Fournette in situazione di 4º e 1 per il touchdown del pareggio (27-27). Ma Matthew Strafford (28 su 38, 366 yarde, 2 td), con 28” sul cronometro ha approfittato di un blitz della difesa dei Bucs e ha trovato in profondità Cooper Kupp per un guadagno di 44 yarde che ha posizionato i Rams sulle 12 yarde di Tampa per il field gold vincente di Matt Gay.
Pure le due sfide del sabato si sono concluse all’ultimo secondo. Cincinnati ha battuto Tennessee 19-16. Determinante, a 28” dal termine, il terzo intercetto lanciato da Ryan Tannehill (15 su 24, 220 yarde, 1 td). Sull’altro fronte, Joe Burrow (28 su 37, 348 yarde e nessun td), sopravvissuto a ben 9 sack, ne ha approfittato per portare i Bengals sulle 34 yarde avversarie, ciò che ha permesso a Evan McPherson (rookie) di centrare i pali da 52 yarde e regalare a Cincinnati la prima presenza alla finale di Conference dal 1988.
Meno spettacolare, ma altrettanto intensa la sfida tra Green Bay e San Francisco, andata ai californiani per 13-10. L’attacco dei 49.ers non ha segnato nemmeno un punto, accontentandosi di due filed gol e un punt bloccato e ritornato in touchdown. La difesa ha però saputo limitare in maniera straordinaria Aaron Rodgers (20 su 29, 225 yarde, probabile Mvp della Lega e al possibile inchino finale al Lambeau Field). Con 4’36” sull’orologio, ai gialloverdi sarebbe bastato un calcio da tre punti per vincere la partita, ma sono stati costretti a un punt con ancora 3’33” da giocare. Jimmy Garoppolo (12 su 19, 131 yarde) è ripartito dalle 20 yarde e ha portato i 49ers sulle 27 avversarie con 13” rimasti sull’orologio. A 4” dal termine, il kicker Gould ha piazzato il pallone tra i pali per quella che è una vittoria assolutamente inattesa.
Il Divisional Round è costato caro alle due formazioni con il miglior record della Nfl (Tennessee e Green Bay), così come ai campioni in carica (Tampa Bay). L’unica favorita a essersi salvata è stata Kansas City, ma lo ha fatto al termine di una partita che entrerà di diritto nella storia della Nfl. I Chiefs hanno superato Buffalo 42-36 all’overtime al termine di una partita pazzesca, con ben 25 punti segnati negli ultimi 2’ dei tempi regolamentari. A 1’54” dalla fine, i Bills si sono portati in vantaggio per la prima volta (26-29) con una ricezione di Gabriel Davies. Patrick Mahomes (33 su 44, 378 yarde, 3 td) ha risposto immediatamente e a 1’02” dal termine ha mandato in endzone Tyreek Hill per il nuovo vantaggio (33-29). Qualificazione in cassaforte? Per niente, perché Josh Allen (27 su 37, 329 yarde, 4 td), ha spedito a punti nuovamente Davies (quarto td personale!). Sul cronometro restavano 13”, ma questo non ha scoraggiato Mahomes. Diciannove yarde per Hill, altre 25 per Travis Kelce hanno permesso a Kansas City di tentare un field goal di 49 yarde che Harrison Butker ha piazzato perfettamente tra i pali per il 36 pari. All’overtime, i Chiefs hanno avuto la fortuna di assicurarsi il primo possesso e Mahomes ha chiuso la pendenza con un drive di 75 yarde e un lancio finale direttamente in endzone per la perfetta ricezione di Kelce.
Kansas City diventa così la prima squadra a ospitare per la quarta volta consecutiva la finale di Conference. Domenica alle 21 ora svizzera sfiderà Cincinnati per il titolo della Afc, mentre la conquista del biglietto della Nfc per il Super Bowl del 13 febbraio a Los Angeles sarà una questione tutta californiana, tra i Los Angeles Rams e San Francisco (00.30 della notte su lunedì).