Senza il fido Daniel Elena, il 47enne campione alsaziano morde il freno in attesa del via da Hail. ’È una gara complicata: serviranno ritmo e umiltà‘
Sabato si rinnova la grande avventura della Dakar: dal 1 al 14 gennaio un migliaio tra piloti e co-piloti affronterà il rally raid più famoso, affascinate e pericoloso del mondo che per il terzo anno consecutivo viene disputato in Arabia Saudita. Da Hail a Gedda motociclisti e piloti dovranno affrontare qualcosa come 8375 chilometri sotto il sole, di cui quasi la metà (4258 km) inseriti in insidiosissime prove speciali. Saranno protagoniste auto, moto, camion, quad e pure le auto storiche, la nuova categoria che era stata introdotta l’anno scorso.
Si metterà nuovamente alla prova della Dakar anche il nove volte campione del mondo rally Sébastien Loeb, il fuoriclasse francese che ha già annunciato la sua partecipazione alla prima prova del Mondiale Wrc, a gennaio a Montecarlo, ma che in quest’occasione sarà al volante dell’Hunter T1+ del Raid Xtreme Team. «Non è stato un anno senza gare per me, piuttosto un anno senza rally raid – spiega il quarantasettenne alsaziano –. Abbiamo fatto dei test, forse non per tanti chilometri come avremmo voluto, perché abbiamo avuto delle
battute d’arresto, tuttavia, la macchina va davvero bene e il feeling con il mio nuovo copilota (il quarantacinquenne belga Fabian Lourquin, ndr) è davvero buono. Tuttavia abbiamo appena iniziato a gareggiare insieme, quindi ora dovremo assicurarci che tutto vada a posto: la Dakar è una gara complicata e dovremo trovare il ritmo giusto e rimanere umili. La cosa più importante è avere un’auto affidabile, ma in caso siamo abbastanza preparati».
Quest’anno c’è grande interesse per la novità di casa Audi, la Audi Rs Q e-tron: si tratta di un modello con trasmissione elettrificata che ha due propulsori da 288 kW e una power unit 4 cilindri a benzina. La casa automobilistica tedesca affiderà le sue vetture a Stéphane Peterhansel, al secolo Mister Dakar, colui che questa massacrante prova l’ha vinta otto volte in auto e sei in moto, a Carlos Sainz l’indimenticato campione dei rally, tre volte vincitore alla Dakar (2010, 2018 e 2020) e padre del pilota della Ferrari, e al quarantatreenne svedese Mattias Ekström, di ritorno all’Audi dopo l’ultima edizione con i colori dell’X-Raid Yamaha Racing Rally Supported team.