Il sedicenne, 198 cm di altezza, è reduce dal Campionato europeo in Bulgaria: ‘Come risultati si poteva fare di più, ma avventura interessante’
Ha iniziato a giocare all’età di quattro anni, seguendo le orme del papà, e l'amore per questo sport lo ha portato a vestire la maglia rossocrociata. Alessandro Corda – sedici anni compiuti il 24 maggio 2005 – è reduce dal Campionato europeo U16 con la squadra svizzera, che si è disputato a Sofia (Bulgaria) dal 14 al 21 agosto. La selezione in nazionale non è arrivata del tutto inaspettata, ciononostante «non era scontata; poiché c’erano altri giocatori forti» e il posto in squadra ha dunque dovuto guadagnarselo. Dal punto di vista dei risultati, il torneo è andato «così così: abbiamo in effetti vinto una sola delle quattro partite giocate, quella contro Cipro; mentre abbiamo perso contro il Portogallo, l’Ucraina e la Slovacchia». L’esito degli incontri non lo ha lasciato deluso, però – dice – «viste le nostre capacità, potevamo fare meglio. È comunque stata una bella esperienza; in particolare mi è piaciuto affrontare giocatori impegnati fuori dalla Svizzera, dove si pratica un basket molto più fisico. Con i compagni di squadra ci siamo intesi bene e le differenze linguistiche non sono state un problema. Tra di noi si parlava francese o inglese, soprattutto inglese. Il che – sorride – è anche un buon modo per allenarsi in questa lingua. L'appuntamento continentale è stato impegnativo, poiché abbiamo affrontato nazioni forti. C’è stata anche una certa emozione, visto che per me si è trattato di una nuova esperienza. Però sono riuscito a stare tranquillo e a concentrarmi sulle partite».
I suoi quasi due metri di altezza (198 centimetri per la precisione) sono un atout per il suo ruolo, «che è quello di ala grande/centro, detto anche ‘4 e 5’. Una posizione che, specie se non si è molto alti, richiede ottime fisicità e agilità». Alessandro ritiene di avere ancora molto da lavorare per migliorare, ma si dà anche il tempo per farlo.
Cresciuto con la maglia della Star Basket Gordola, ha militato un anno nella U17 di Neuchâtel, cittadina dove ha trascorso un periodo come ragazzo alla pari per migliorare le conoscenze di francese. «Un periodo bello e interessante, sia dal punto di vista personale che sportivo». Al rientro in Ticino è passato ai Lugano Tigers (U18), «un'ottima squadra per poter proseguire con lo sport che mi piace».
Da settembre dovrà conciliare allenamenti e partite con l'apprendistato di cuoco al Centro Sportivo nazionale della Gioventù di Tenero. Una scelta, quella professionale, spinta dalla passione per l'arte culinaria sbocciata da piccolo, «osservando i miei genitori e lo zio cui è sempre piaciuto cucinare».