Le due elvetiche cercano gloria nel singolare femminile e in doppio, per emulare Hingis e Bacsinszky, medaglia argento cinque anni fa a Rio
Sono quattro le medaglie che la Svizzera ha vinto nel tennis ai Giochi, dal ritorno della disciplina tra quelle olimpiche nel 1988. Due quelle d’oro, di Marc Rosset nel singolare (1992, Barcellona) e di Roger Federer e Stan Wawrinka in doppio (Pechino 2008). A Tokyo, le speranze sono riposte sulle spalle a volte fragili di Belinda Bencic e Viktorija Golubic.
Difficile pronosticare un posto sul podio alle due elvetiche, anche se la zurighese è reduce dai quarti di Wimbledon e appare in ottime condizioni. I favori del pronostico sono tutti per Ashleigh Barty, che a Londra ha appena vinto il titolo, e la beniamina di casa Naomi Osaka, particolarmente motivata. Belinda Bencic si inserisce nel novero delle outsider, su una superficie (duro) sulla quale ha pur sempre ottenuto i risultati più lusinghieri, in carriera. In stagione però la 24enne sangallese è parsa in difficoltà. A Wimbledon è stata eliminata subito, prima di rinunciare al torneo di Praga.
Numero 11 del mondo, Belinda ha però voglia di farsi ispirare dallo spirito olimpico, cinque anni dopo l’edizione di Rio (2016) alla quale fu costretta a rinunciare dopo essere stata designata partner sia di Roger Federer sia di Martina Hingis, la quale conquistò una sorprendente medaglia d’argento con Timea Bacsinszky. Quel forfait di Belinda dovuto a un infortunio a un polso che si procurò a Wimbledon costò caro anche a Viktorija Golubic, che avrebbe dovuto disputare il doppio femminile con Bacsinszky.
Cinque anni più tardi le due compagne di squadra hanno l’opportunità di “vendicarsi” insieme contro il destino avverso. Forse è proprio in doppio che ci sono le maggiori speranze di mettere al collo una medaglia, benché la concorrenza sia molto qualificata.
Diventato un appuntamento da non perdere anche per i tennisti più affermati, il torneo olimpico di Tokyo fa registrare una serie di defezioni riconducibili vuoi alla pandemia, vuoi a scelte strategiche diverse. Un appuntamento privo di Roger Federer e Rafael Nadal non può che subire un certo contraccolpo, sul piano dell’interesse. Ci pensa allora il numero uno al mondo Novak Djokovic a conferire lustro a un tabellone che il serbo mira a vincere per aggiungere un’altra perla alla collana di successi nei quali spiccano i primi tre Slam stagionali, in attesa del quarto (gli Us Open) che gli potrebbero regalare un clamoroso Grande Slam che, con l’alloro olimpico, diventerebbe un sensazionale Golden Slam (trionfo riuscito solo a Steffi Graf nel 1988). Tra i suoi rivali principali, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev e Andrey Rublev.