Sam Massagno in campo mercoledì sera a Nosedo per ritrovare se stessa dopo la brutta prestazione in terra neocastellana
Torna in campo la Spinelli nel giorno della Befana, a Nosedo alle 20.00 contro il Nyon, dopo l’inopinata caduta di Neuchâtel. Quella con i neocastellani è stata una sconfitta frutto di uno sfasamento collettivo, dove per tutto il primo tempo ognuno è andato per conto suo: forzature al tiro, con conseguenti spadellate e nessun rimbalzo o quasi, distrazioni difensive e poco ritmo. Tutti fattori ai quali la Sam non ci aveva abituato e che si sono dimostrati un harakiri. Solo con una difesa a zona un po’ più efficace e con un ritrovato maggior collettivo, i ticinesi sono rientrati in partita. Soprattutto grazie all’impulso di Marko Mladjan e di Molteni e con un ritrovato Dusan Mladjan dal terzo quarto in poi. Ma i recuperi sono anche costati fatiche supplementari, al punto che Neuchâtel è di nuovo riuscito a scappare a +12 a cinque dalla fine. Inoltre, l’abbiamo già scritto, le continue proteste di alcuni giocatori e i conseguenti tecnici sono pagati sempre più a caro prezzo: proteste che servono solo a influenzare negativamente gli arbitri, poco inclini al dialogo e, spesso, certi dell’infallibilità. Elemento, quest’ultimo, sul quale sarebbe bene intervenire come società, dato che il singolo penalizza il gruppo. Il quarto fallo, un tecnico, fischiato a Marko Mladjan, è pesato moltissimo nell’economia del gioco, proprio perché Marko aveva dato lo sprint del recupero con punti pesanti, 23 in meno di 15 minuti nel secondo tempo, dopo le 2 triple iniziali. I pasticci in regia di Nottage, l’inconsistenza di Richardson e l’evanescenza di Chukwu, sono stati l’inevitabile corollario alle carenze degli altri e da questi professionisti è lecito attendersi ben altro. Una partita che dovrebbe aver messo in evidenza che così non si va in campo.
«Spero serva da lezione – ci diceva un amareggiato Gubitosa a fine gara –: se non imparano da questa sconfitta sarebbe un indice di immaturità. Abbiamo giocato una pessima partita, senza collettivo e senza grinta per oltre metà gara. Ognuno deve sentirsi responsabile perché, per un motivo o per un altro, nessuno ha raggiunto la sufficienza. Ci siamo tolti la pesante etichetta dell’imbattibilità e ora riprendiamo a giocare come sappiamo».
Una Sam che, contro un Nyon reduce da una scoppola patita sabato contro l’Olympic, 118-54, dovrà tornare a macinare gioco e grinta perché, dopo la sfida di domenica a Nosedo contro il Monthey, ci sarà la trasferta a Ginevra il 16 gennaio.