MOUNTAIN BIKE

Il Tamaro Trophy si arrende al coronavirus

La due giorni prevista il 21 e 22 marzo è stata annullata. Cattani: 'Avremmo creato troppi problemi a un servizio sanitario già sotto enorme pressione'

9 marzo 2020
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Niente Tamaro Trophy 2020. Gli organizzatori della più importante manifestazione ticinese di mountain bike sono stati costretti ad arrendersi all'evidenza: alla luce della gravità assunta dall'epidemia di coronavirus, non sussistevano più i margini per portare a buon fine l'organizzazione dell'ottava edizione della prova del Vc Monte Tamaro. «La due giorni di gare era prevista il 21 e 22 marzo e abbiamo cercato di speculare sulla data del 15 marzo, quando il Consiglio federale potrebbe decidere di levare ogni restrizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche – afferma Marzio Cattani, presidente del comitato d'organizzazione –. Purtroppo, però, ci siamo accorti della nascita di problematiche che rendono praticamente impossibile allestire il tutto per il giorno x, anche nel caso di decisione positiva da parte delle autorità. Procederemo ad avvisare tutte le squadre già iscritte. È un peccato, perché tutti avevano grande voglia di poter gareggiare. Sin qui, in effetti, quasi tutte le gare sono state annullate, per cui c'era gran voglia di pedalare su un percorso sempre molto apprezzato dai big del cross-country».

L'ostacolo principale all'organizzazione della gara in tempi brevi è rappresentato dal servizio sanitario... «In questi mesi è stato messo sotto pressione dall'epidemia virale, difficilmente potrebbe permettersi di coprire anche la nostra manifestazione e non possiamo certo far correre gli atleti senza un supporto in caso di infortuni. Di norma potevamo avvalerci di volontari che ci davano una mano, ma vista la situazione attuale è stato proibito loro di prestare servizio al di fuori della loro attività lavorativa. Per di più, ed è una notizia delle ultime ore, sembra che Armasuisse intenda proibire ogni attività nelle aree di sua competenza, ma la nostra gara si svolge in parte proprio su terreno militare. Viste tutte queste difficoltà, la rinuncia all'edizione 2020 era l'unica soluzione praticabile».

La decisione di rinunciare all'ottava edizione non mette in pericolo la sopravvivenza del Tamaro Trophy... «Direi proprio di no. Siamo riusciti a mettere in standby tutta la macchina organizzativa, nonostante i primi passi siano stati portati avanti».

Esiste la possibilità di recuperare la gara volta placatasi l'epidemia? «Difficilmente, perché il calendario è già zeppo. L'unico spiraglio potrebbe essere una richiesta diretta da parte di un Uci alle prese con una carenza di corse o lo spostamento di una gara per l'arrivo del coronavirus in quel paese, quando da noi l'epidemia ha già fatto il suo corso».