CICLISMO

Fuglsang respira, niente procedura disciplinare

La fondazione antidoping dell'Uci ha confermato di aver chiesto un complemeto di inchiesta. Il danese era stato accusato di frequentare il dottor Ferrari

6 febbraio 2020
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Un'inchiesta sì, ma nessuna procedura disciplinare. Non è ancora sereno, il cielo del danese Jakob Fuglsang, ma dopo i chiarimenti della fondazione antidoping  (Cadf) dell'Uci si è sensibilmente rischiarato. In un comunicato pubblicato ieri sera, il Cadf ha confermato di aver chiesto a un servizio specializzato di “intraprendere ricerche supplementari” in merito alle informazioni riguardanti un'eventuale violazione del regolamento antidoping, in modo da poter completare il suo dossier. «Dopo un attenta analisi degli elementi a disposizione, il rapporto non è stato sottoposto all'Uci per l'apertura di una procedura disciplinare contro persone o contro la squadra in questione», ha confermato il Cadf nel suo comunicato.

Jakob Fuglasan, autore nel 2019 di una primavera entusiasmante (con la vittoria, tra l'altro, della Liegi-Bastogne-Liegi) e Aleksej Lutsenko, pure lui coinvolto nelle accuse di aver frequentato il dottor Michele Ferrari (bandito a vita dal ciclismo) corrono per la kazaka Astana, diretta da Alexander Vinokourov, ex corridore pesantemente coinvolto con casi legati all'assunzione di sostanze proibite (ex cliente di Ferrari, era stato sospeso nel 2007).

Il Cadf ha reagito inoltre alla pubblicazione a inizio settimana, da parte di organi di stampa danesi e norvegesi, di elementi del rapporto concernente Fuglsang: «Siccome la cooperazione internazionale è un elemento chiave in un'efficace inchiesta antidoping, il rapporto è stato condiviso in maniera strettamente confidenziale con una selezione di organi e agenzie antidoping. I risultati non sono mai stati condivisi con terzi, men che meno con in media. Un'inchiesta è in corso per capire come il dossier sia stato reso pubblico, in modo da impedire che ciò possa ripetersi».