Intervista al giovane luganese promessa del volley. L'obiettivo, racconta, è partecipare alla fase finale degli Europei under 20
Anno nuovo, sogno nuovo. Ad esempio quello di prendere parte alla fase finale degli Europei U20, in programma tra agosto e settembre nella Repubblica Ceca. Anche se a livello temporale l’Euro 2020 sembra lì dietro l’angolo, prima di arrivarci c’è ancora parecchia strada da fare. Strada che si accinge a imboccare la Nazionale svizzera di categoria. E con lei il luganese Silvano Conconi, classe 2001, unico ticinese convocato dal selezionatore nazionale Marco Fölmli... «Partiremo il 9 gennaio alla volta di Pristina, dove affronteremo nel primo turno di qualificazione i padroni di casa del Kosovo e l’Estonia», afferma l’opposto dei Dragons Lugano.
Le possibilità di approdare al secondo turno di qualificazione ci sono tutte... «Ovviamente con le migliori squadre continentali, penso a Russia, Italia o Francia, paghiamo dazio, ma sulla carta sia Kosovo, sia Estonia sono alla nostra portata. La prima di gruppo e la miglior seconda dei gironi qualificativi proseguiranno l’avventura. Nel caso in cui dovessimo superare il turno so che in aprile disputeremmo un altro torneo in Russia o in Italia».
Il cammino di Silvano Conconi per arrivare alla Nazionale è iniziato una decina di anni fa davanti a un televisore... «Ho cominciato praticando molte discipline, dal calcio, al basket, al tennis. Mia mamma in gioventù aveva praticato la pallavolo e mia sorella già giocava. Mi ricordo che all’età di 11 anni, tanto per far passare il tempo, mi ero messo a guardare una partita alla televisione, Italia-Bulgaria. E avevo iniziato a imitare i giocatori, nelle schiacciate, nelle ricezioni, in tutti i loro movimenti. Da lì è nata l’idea di provare: l’ho fatto e non mi sono più fermato». Formato nei Dragons, Conconi ha raggiunto la Nazionale U20 attraverso la trafila delle selezioni... «Swiss Volley ha allestito una serie di allenamenti e di partite scegliendo di volta in volta 12 papabili. Alla fine del processo è stata stilata la selezione definitiva per la prima fase eliminatoria. Adesso abbiamo appena concluso cinque giorni di stage a Schönenwerd, dal 2 al 7 gennaio avremo un nuovo camp di cinque giorni prima di prendere il volo alla volta di Pristina». Un periodo, quello a cavallo del nuovo anno, piuttosto intenso. A maggior ragione per un ragazzo impegnato nell’ultimo anno di Liceo... «In particolare nel mese di dicembre non è stato facile far combaciare studio e pallavolo. Oltre agli impegni del sabato con le rispettive squadre, i quadri della Nazionale erano tenuti a riunirsi anche alla domenica, a Berna o a Losanna, per disputare altre partite di selezione. Non è stato evidente trovare il tempo da dedicare allo studio».
Una volta terminato il Liceo, Conconi ha intenzione di trasferirsi in Svizzera romanda e, se possibile, dare un ulteriore impulso alla carriera sportiva... «È mia intenzione studiare scienze dello sport a Losanna, dove vi è una squadra che milita in Lna e una in Lnb, per cui cercherei di cogliere l’occasione per migliorarmi e compiere un salto di qualità ».
Salto che potrebbe avvicinarlo al classico sogno nel cassetto... «Al momento non ne ho uno in particolare. Sarei più che contento di poter giocare ai massimi livelli in Svizzera. Se poi dovessi pensare a un’avventura all’estero, mi piacerebbe un giorno militare nel campionato italiano. Lì la passione per il volley è qualcosa che si percepisce. Mi ricordo quando due anni fa avevamo partecipato in Italia a un torneo di qualificazione per gli Europei U18: eravamo scesi in campo davanti a 2’000 spettatori, una cosa impensabile per la nostra realtà ».
In attesa di trasferire armi e bagagli nel canton Vaud, Silvano Conconi rimane fedele ai Dragons Lugano, con i quali occupa attualmente il terzo posto del campionato di Prima Lega, a cinque punti dal Gelterkinden che, tra l’altro, sarà il prossimo avversario dei luganesi, l’11 gennaio al Palamondo di Cadempino... «Non credo che la promozione rappresenti un obiettivo primario per la società , ma siamo lì e scendiamo in campo tutte le volte per vincere. Quindi...».