Il bronzo alle Olimpiadi della gioventù di Buenos Aires l’ha lanciato. E ora il 19enne di Malvaglia può alzare il tiro
Faido – Diciannove anni compiuti l’8 gennaio, Jason Solari è la grande speranza del tiro sportivo svizzero. Nonostante la sua giovane età, il ragazzo di Malvaglia ha già fatto parlare parecchio di sé e, un centro dopo l’altro (e non sono pochi considerando che vanta un personale di 586 punti), si è fatto conoscere in tutto il mondo.
Da diversi anni in cima alle gerarchie nazionali nella sua specialità prediletta, la pistola ad aria compressa da 10 metri – ha vinto tre delle ultime 4 edizioni dei Campionati svizzeri assoluti: all’appello manca solo quello del 2017, sfuggitogli di mano per un problema tecnico – lo scorso ottobre ha fatto un ulteriore passo avanti quando, ai Giochi olimpici della gioventù di Buenos Aires, ha conquistato la medaglia di bronzo. «Quel risultato è stato una bella iniezione di fiducia – ricorda Jason Solari –. Vincere una medaglia in un contesto così è qualcosa di davvero speciale, che ti lascia un ricordo indelebile; un’emozione». Ma di spazio per le emozioni, quando punta il mirino in direzione del bersaglio, nella testa di Jason Solari non ce n’è molto... «Quando prendi la mira la concentrazione deve essere massima: non puoi permetterti di pensare ad altro. La concentrazione è la componente principale in questo sport».
A Buenos Aires, Jason Solari, ha fatto il salto di qualità anche a livello internazionale, passando da giovane promessa ad affermata realtà. Con un futuro in gran parte da scrivere, ma già ora costellato da altri importanti traguardi raggiunti. Come quello del suo battesimo ufficiale in una gara di Coppa del mondo fra i ‘grandi’, gli Élite, a fine maggio a Monaco: «Considerato che era il mio debutto in questo contesto è andata bene: con un bottino personale di 580 punti sono riuscito a chiudere tra i primi 20 (15°, ndr) fra quasi 180 partecipanti (mancando l’ottavo posto, l’ultimo disponibile per accedere alla finale, per soli due punti). Il mio obiettivo, di piazzarmi fra i primi 20, è dunque stato pienamente raggiunto. Chiaramente, in un contesto così, in cui il livello tecnico è sensibilmente superiore rispetto alle altre gare, ho visto quali sono i miei limiti attuali. Limiti che, comunque, posso smussare con un allenamento costante».
Cercherà di farlo in vista dei prossimi due importanti appuntamenti a cui parteciperà: dapprima la prova di Coppa del mondo juniores a Suhl (in Germania) da oggi al 19 luglio, e poi quella Élite di Rio (dal 26 agosto al 3 settembre), dove, fra l’altro, ci sarà in palio la quota per accedere alle Olimpiadi di Tokyo. E ai Giochi, Jason Solari ci guarda con (giustificata) fiducia: «Partecipare un giorno ai Giochi sarebbe un sogno. Ma che si potrebbe anche realizzare, sebbene difficilmente già con Tokyo 2020. Più verosimilmente se ne riparlerà per Parigi 2024».