CICLISMO

E se l’Europa entrasse in Ticino?

Per Rocco Cattaneo, presidente dell’Uec, il cantone avrebbe la capacità di organizzare nel 2021 il Bike Festival

Matteo Trentin taglia il traguardo agli Europei di Glasgow - Keystone
29 marzo 2019
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“Ticino terra di ciclismo”. Per anni questo slogan ha accompagnato la passione del cantone sudalpino per le due ruote. L’ultima grande manifestazione – se facciamo astrazione da arrivi e partenze di Tour de Suisse, Giro d’Italia e Tour de Romandie – risale a dieci anni fa, ai Mondiali di Mendrisio del 2009. L’esplosione di un traffico giunto al limite dell’ingestibile, il conseguente proliferare di dissuasori lungo le carreggiate e, soprattutto, gli ingenti costi a fronte di una situazione economica del territorio tutt’altro che positiva, rendono l’organizzazione di un quinto Mondiale dopo quelli di Lugano (1953 e 1996) e Mendrisio (1971 e 2009) praticamente impossibile. Esiste però un escamotage per poter mettere in piedi una manifestazione con i migliori protagonisti mondiali, ma a un prezzo (economico e organizzativo) non proibitivo: i Campionati europei.

Nel 2021, infatti, l’Unione ciclistica europea (Uec) è intenzionata a proporre, per la prima volta, un campionato multicategoria con tutte le discipline olimpiche del ciclismo (strada, Bmx, Bmx freestyle, mountain bike e pista)... «Un’idea – ci dice Rocco Cattaneo, presidente dell’Uec – nata dopo l’ottima esperienza dello scorso anno, quando Glasgow aveva accolto i Campionati europei di più discipline (ciclismo, golf, atletica, sport acquatici, ginnastica, canottaggio e triathlon, ndr), con un grande successo organizzativo, di pubblico e di audience televisiva. L’Uci ha subito deciso di proporre, ogni quattro anni e nell’anno pre-olimpico, quindi per la prima volta nel 2023, un Mondiale congiunto delle discipline olimpiche, trovando l’immediata adesione ancora di Glasgow. Noi, invece, abbiamo pensato a un’operazione del genere nell’anno che segue i Giochi, in questo caso nel 2021».

L’iter di assegnazione della manifestazione si trova ancora in fase embrionale, ma Cattaneo, il quale ben conosce il territorio ticinese, è sicuro... «A mio modo di vedere il Ticino sarebbe in grado di assumersi l’organizzazione dell’evento. Certo, ancora manca il velodromo per le prove su pista, ma per Bmx, Bmx freestyle con il nuovo impianto di Cadenazzo, strada e mountain bike non ci sarebbero problemi. Addirittura, si potrebbe pensare di associare pure la maratona di Mtb – magari sul percorso dei Mondiali 2003 – e il trial, nonostante queste ultime due non siano discipline olimpiche».

Una manifestazione che coinvolgerebbe più regioni del cantone... «Premetto di parlare a titolo personale, ma le infrastrutture ci sono: per la strada si riproporrebbe il percorso dei Mondiali del 1996, per le cronometro ci si potrebbe spostare nel Sopraceneri, a Rivera già esiste un tracciato perfettamente funzionante di cross-country (quello del Tamaro Trophy, ndr), mentre a Cadenazzo e Magadino vi sono gli impianti adatti per la Bmx».

Interessante pure la data, a metà agosto... «Sicuramente sì. L’edilizia e le scuole sono chiuse e ciò significa meno traffico sulle strade. Inoltre, concluso il Festival del film molti alberghi iniziano a perdere clienti e l’Europeo potrebbe rappresentare un’interessante possibilità di prolungare il periodo “caldo” della stagione. La durata dell’evento dovrebbe essere di nove giorni su due week­end, esattamente come il Tour de Suisse. Le stiamo ancora cercando un nome adatto, qualcosa come “Bike festival europeo”».

C’è già chi si è fatto avanti? «Per il momento la possibile candidatura ticinese sta tutta nella mia testa. Ne ho parlato l’altro giorno con il presidente di Ticino Cycling Fabio Schnellmann per capire cosa ne pensasse, ma per il resto non c’è nulla di concreto. In primo luogo come Uec dovremo allestire un dossier e un cahier des charges per poi aprire la fase delle candidature. Tra le quali, a mio parere, quella del Ticino ci starebbe benissimo».