L'86% dei dirigenti delle maggiori multinazionali mondiali si aspetta un attacco informatico catastrofico, ma le difese sono attualmente limitate
L'86% dei presidenti delle direzioni delle maggiori multinazionali al mondo è convinto che entro i prossimi due anni potrà verificarsi un catastrofico attacco informatico, ma solo il 27% ha a disposizione le difese sufficienti.
È quanto emerge dal rapporto Cybersecurity Outlook della società di consulenza Accenture, che sottolinea anche come la gran parte delle aziende prenda consapevolezza dei pericoli cibernetici solo dopo essere stata attaccata.
"Nel mondo della cybersecurity è necessario giocare di anticipo ma costatiamo che troppa poca proattività e molta reattività", ha detto Mauro Macchi, presidente e amministratore delegato di Accenture Italia, a margine della Cybertech Europe in svolgimento a Roma.
È quanto emerge da uno dei recenti rapporti di analisi del settore in cui viene messo in luce che la gran parte delle aziende a livello mondiale si rende conto realmente dei pericoli del mondo cyber solo dopo aver subito un attacco più o meno grave. "Eppure, la consapevolezza sta crescendo notevolmente, tanto che ben l'87% dei Ceo intervistati teme che in un futuro non troppo lontano possa verificarsi qualche evento molto grave".
Inoltre, secondo il rapporto, il 43% dei Ceo ritiene che l'attacco potrebbe avere un impatto concreto alle proprie attività ma solo il 27% ritiene di avere livelli tali da potersi difendere con successo. "In questi anni la consapevolezza sul tema della cybersicurezza sta crescendo tanto che questi rischi sono ora messi sullo piano dei rischi aziendali, ad esempio il rischio finanziario per una banca", ha detto Marco Molinaro, responsabile Cybersecurity Italia, Centro Europa e Grecia. Non è facile definire al livello generale le perdite dovute a un attacco "ma ogni azienda - ha aggiunto Molinaro - può facilmente simularlo, banalmente mettendo a confronto il costo di un minuto di disservizio e compararlo con un investimento coerente in cybersicurezza".