Il Consiglio di Stato conferma il rientro in Honduras per i nipotini di Marzio Mossi, nonostante le richieste di clemenza
Buongiorno, ecco le notizie principali di oggi.
Il Consiglio di Stato conferma che i tre nipotini honduregni di Marzio Mossi, attualmente residenti a Giornico, non hanno diritto di residenza in Svizzera. Nonostante le richieste di un approccio più umano riguardo alla loro situazione, il governo ribadisce che le decisioni sono vincolate dalla legge e dalle sentenze del Tribunale federale, che hanno stabilito l’esigibilità del loro rientro in Honduras. La situazione è aggravata dalla ripresa dei contatti con i genitori biologici, che ha portato a considerare il rientro come possibile. Mossi, che ha sempre mantenuto legami con la Svizzera, ha portato i nipotini con sé nel 2016 dopo aver subito minacce in Honduras, ma non è riuscito a ottenere un permesso di soggiorno per loro.
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La Procura ha archiviato il caso del Pozzo Prà Tiro, contaminato da Pfos, a causa della scadenza dei termini di prescrizione e della mancanza di prove sufficienti per procedere. Il Consorzio Servizio idrico del Basso Mendrisiotto ha deciso di non proseguire con azioni legali, accettando la conclusione che non ci sono margini per ottenere indennizzi per la popolazione colpita. Ora, l’attenzione si sposta sulla bonifica dell’area, con l’avvio di una procedura amministrativa per definire gli obiettivi di risanamento. L’inquinamento è stato attribuito all’uso di schiume antincendio contenenti Pfos, ma non è stato possibile perseguire reati a causa della prescrizione.
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La mostra “La mano del clima e la mano dell’uomo” al Museo cantonale di storia naturale di Lugano esplora la megafauna che un tempo abitava le terre tra Ticino e Lombardia. Fino al 21 febbraio 2026, i visitatori possono scoprire reperti di animali estinti come i mammut, con un focus sull’impatto dell’uomo e del clima sull’evoluzione delle specie. La mostra, parte del festival L’Uomo e il Clima, è curata da Cristiano Dal Sasso e presenta fossili e informazioni sulla vita di questi animali, evidenziando come l’arrivo dell’Homo sapiens abbia cambiato drasticamente l’ecosistema.
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L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando il mondo del lavoro, creando preoccupazioni tra i traduttori. Emma, una traduttrice diplomata, esprime timori per il futuro della sua professione, citando un calo significativo dei mandati e l’adozione crescente di strumenti di traduzione automatica. Durante un summit a Parigi, si è discusso di come l’IA possa migliorare l’efficienza, ma anche di come possa mettere a rischio molte professioni. Emma sottolinea la necessità di un coinvolgimento maggiore dei traduttori nel processo decisionale riguardante l’uso dell’IA, per garantire che la qualità del lavoro non venga compromessa.
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Infine Aldo Sofia nel suo commento fornisce una fotografia dell'inedito e assurdo vertice tra Donald Trump e Volodyr Zelensky allo Studio Ovale. Certo, si poteva immaginare che l’incontro fra Trump e Zelensky sarebbe stato ad alta tensione. Con il tycoon deciso a incassare i 500 miliardi di dollari (in terre rare) chiesti al collega ucraino come forma di risarcimento – o meglio: di punizione – all’uomo di Kiev che per tre anni ha resistito all’invasione di Putin. L’immagine più eloquente al termine dello scontro era quella dell’ambasciatore ucraino negli Stati Uniti: piegato, e con le mani fra i capelli.
Buona lettura.