Su laRegione oggi: le Arp allo stremo delle proprie forze, Ghisletta contro il consuntivo della Città di Lugano e... il tabù dell'ospedale cantonale
Iniziamo il nostro viaggio con l'informazione mattutina dal Locarnese. In Verzasca spunta una croce in legno infilzata nel terreno al delimitare del bosco, con la scritta “Sev 1983-2024 Requiescat in pace”, riposa in pace. È l’ultimo, inquietante segnale lasciato (probabilmente) dall’anonimo vandalo che qualche settimana fa aveva sabotato i sacchi per il trasporto di materiale in elicottero di proprietà della Società escursionistica verzaschese (Sev).
Poca organizzazione. Un gran turnover di assistenti sociali. Tante non decisioni. Mesi di attesa per approvare o meno un weekend a casa. Marta e Jesus R., entrambi cresciuti al Centro educativo minorile Von Mentlen di Bellinzona, e i direttori di tre istituti illustrano i limiti di un sistema che rischia di accentuare il trauma della separazione, crea sofferenze e conflitti in situazioni già complicate per tutti: figli, genitori e operatori. Sulla tematica vi proponiamo l'approfondimento e il commento della collega Simonetta Caratti.
Restiamo ancora nel Bellinzonese. "L'ospedale cantonale alla Saleggina? È un tabù da affrontare". Dopo il relatore Matteo Quadranti (Plr), anche il capogruppo democentrista Sergio Morisoli spinge su una centralizzazione. Fu l’unico a dirlo nel 2021 (e oggi a ribadirlo).
A Lugano Raoul Ghisletta, e due consiglieri comunali della Sinistra, hanno impugnato i conti del 2023 perché non figurano oltre 2 milioni della Cassa dei Pompieri. Il ricorso sul Consuntivo della Città segna una prima spaccatura interna al Municipio.
Buona lettura!