Prosegue il confronto a distanza fra la Società escursionistica verzaschese e chi le aveva sabotato gli ‘Heli-bag’ per il trasporto di materiale
Una croce di legno infilzata nel terreno al delimitare del bosco, con la scritta “Sev 1983-2024 Requiescat in pace”, riposa in pace. È l’ultimo, inquietante segnale lasciato (probabilmente) dall’anonimo vandalo che qualche settimana fa aveva sabotato i sacchi per il trasporto di materiale in elicottero di proprietà della Società escursionistica verzaschese (Sev). Materiale (sabbia) che, in attesa di essere trasferito sul cantiere per l’ampliamento della Capanna Borgna, giaceva nei cosiddetti “Heli-bag” depositati sul posteggio della Mota, lungo la strada forestale consortile dei Monti Motti e della Gana di Cugnasco.
Come riferito da “laRegione”, qualcuno, nelle ore precedenti i voli, aveva tagliato i nastri necessari per agganciare i sacchi al velivolo, cagionando un danno non indifferente alla Società escursionistica, rallentandone la tabella di marcia e infierendo sul morale di un sodalizio che, come ci ricordava Gian-Beato Vetterli, negli anni ha fatto moltissimo e sempre basandosi sull’opera di volontariato per valorizzare il territorio e tramandare ai posteri i reperti storici dell’era della transumanza; spesso (come nel caso della Capanna Borgna) l’opera è prestata da giovani appassionati.
Dopo il vandalismo la Sev aveva risposto su un doppio “binario”: dapprima con una denuncia penale contro ignoti, nella flebile speranza di inchiodare i colpevoli alle loro responsabilità penali; poi con un messaggio lasciato sul luogo del danneggiamento. Messaggio dai toni dettati dalla rabbia e dalla frustrazione per un gesto vigliacco, inutile e gratuito, che recitava quanto segue: “Caro amico, grazie per il tuo simpatico gesto! La tua azione fatta senza alcuna motivazione è da povero stolto. Siccome non sapremo mai chi sei, al di là del danno finanziario importante che hai arrecato a una società che si basa sul volontariato, ci fai anche un po’ sorridere. Siamo sicuri che ogni volta che passerai di qui la tua coscienza ti dirà che sei e resterai per sempre un imbecille”. Firmato: Società escursionistica verzaschese. Una nota che ha evidentemente colpito nel segno, visto che poco tempo dopo, nello stesso luogo, la Sev ha trovato una rappresentazione della sua morte: una croce di legno con l’inequivocabile effigie.
Fra l’altro, poco dopo la pubblicazione del nostro servizio sull’atto vandalico ai sacchi, un lettore ne aveva segnalato un altro, commesso nella stessa zona, in prossimità dei Monti Motti: il rovesciamento a valle di una panchina posizionata in un punto panoramico affacciato sul Lago Maggiore.