Una ricerca promette una migliore sopravvivenza. Parliamo oggi anche di Piero Marrazzo, ballo liscio, dell'antica strada del Montecenerino e della... giraffa
Di cancro alla prostata si parla poco: eppure è il tumore che in Ticino, e in Svizzera, fa registrare il maggior numero di diagnosi fra gli uomini, e il secondo per mortalità. Una nuova ricerca, anche ticinese, promette miglioramenti nella sopravvivenza e nella qualità di vita, ma resta ancora molto da fare in termini di prevenzione e consapevolezza.
Il commento odierno a firma Roberto Scarcella è dedicato a Piero Marrazzo, l’ex giornalista e poi presidente della Regione Lazio, che nel 2009 si dimise per una storia di incontri clandestini con transessuali e cocaina e che ora ha scritto un libro dove ripercorre la vicenda, autoassolvendosi, forse, in modo troppo frettoloso.
Il liscio arriva a Chiasso: a partire da sabato 2 novembre nell’Area incontro arte e cura (Aiac) che l’Associazione cure a domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Acd) ha di recente inaugurato, saranno organizzate delle serate di ballo liscio, dedicate soprattutto alle persone in età Avs. A farsi promotore dell’iniziativa, sviluppata in collaborazione con Acd, è Giacomo Morandi che, oltre a essere editore e fondatore dell’emittente ChiassoTv, ha alle spalle una carriera da cantante di orchestra e ancora oggi anima i pomeriggi nelle case anziani del Cantone.
L’antica strada del Montecenerino, iscritta nell’inventario delle vie di comunicazione storiche della Svizzera, è un monumento prezioso: la mulattiera, creduta per decenni strada romana, risale addirittura all’epoca preistorica. Pavimentata con selciato di pietra, interamente restaurata nel 2016 con un investimento di circa 700mila franchi, sale da Quartino collegando nord e sud del Ticino. Oggi è pensata come percorso pedonale didattico e sentiero escursionistico. Con il vicesindaco e capodicastero dell'Edilizia pubblica facciamo il punto sullo stato e sulla manutenzione.
Infine, la giuria del Film festival diritti umani Lugano ha deciso di premiare l’opera meno convenzionale del concorso: ‘sr’ della regista tedesca Lea Hartlaub, un saggio cinematografico che, attraverso una serie di “tableaux narrativi”, esplora la storia e il significato culturale della giraffa arrivando a parlare, più che di questo animale, dell’essere umano. Abbiamo intervistato la regista.