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Centrale idroelettrica di Grono: mesi e milioni per ripartire

Lunghe tempistiche per ripristinare la produzione elettrica. Su laRegione oggi un ricorso sulle sorgenti a Rancate e la politica ridotta a tifo su Israele

11 ottobre 2024
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Ci vorranno ancora diversi mesi prima che la centrale idroelettrica di Grono venga rimessa in funzione: durante l’alluvione abbattutasi sulla Mesolcina lo scorso 21 giugno la galleria di 3,5 km che dalla diga della Roggiasca porta l’acqua alle turbine dell’impianto per generare energia è stata invasa da materiale e fango. Un problema anche economico per sei Comuni della valle (Cama, Grono, Lostallo, Roveredo, San Vittore e Soazza) a cui appartiene il 30% della Elettricità industriale Sa, proprietaria dell'impianto, e che non possono dunque contare sulle entrate generate dalla produzione elettrica.

Non è ancora finita la storia delle sorgenti Caressaa a Rancate. Gli esponenti della Lista civica e un gruppo di cittadini hanno infatti impugnato la risoluzione del Consiglio comunale di Mendrisio che, a maggioranza, il marzo scorso aveva deciso di restringere la zona di protezione e ampliare, quindi, l'area edificabile: i ricorrenti chiedono al Consiglio di Stato l'annullamento della decisione in quanto il legislativo, a loro dire, non si è espresso con "la necessaria cognizione di causa, oggettività e disponendo di verifiche tecniche non di parte".

Davvero c'era bisogno di andare nelle piazze a celebrare il 7 ottobre? È l'interrogativo al centro del commento odierno di Roberto Scarcella secondo cui "Israele ci dà continuamente un motivo per scendere in piazza a contestarlo": farlo il 7 ottobre, "nell’unico giorno in cui avrebbe buoni argomenti per sentirsi dalla parte della ragione dentro un anno passato a spostarsi, bomba dopo bomba, sempre più da quella del torto" rischia di trasformare la geopolitica in tifoseria e risse fra bande.

Nuovo corso per la documentaristica della Rsi: lo storico programma ‘Storie’ da gennaio a settembre 2025 subirà un lungo stop motivato dalla ricerca di un nuovo filo da seguire. Che ripartirà con un nuovo responsabile del programma, Philippe Blanc.

Nelle pagine sportive, infine, doveroso omaggio a Rafael Nadal, il campionissimo che a 38 anni ha deciso di porre fine alla sua straordinaria carriera. Giorgio Di Maio ne traccia un profilo, da cui non è esente la grande poesia...

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