Il Patriziato di Brissago denuncia l’immobilismo del Cantone, domande sul deragliamento nel tunnel del San Gottardo, Casa Azul e Alessandro Giuli
Le predazioni del lupo in Ticino portano a utilizzare toni sempre più accesi. Come quelli del Patriziato di Brissago che ritiene “riprovevole” il fatto che le autorità “continuino a ignorare una situazione che sta mettendo a rischio il nostro patrimonio naturale e culturale”. Per l’ente è quindi giunta l’ora di intervenire immediatamente “per proteggere il nostro territorio e garantire la sicurezza della nostra comunità”.
Un’altra questione problematica che ha generato difficoltà in Ticino, ma non solo, è stato il deragliamento di un treno merci nel tunnel di base del San Gottardo nell’agosto del 2023. Ora i treni sono tornati a circolare regolarmente, ma per il consigliere nazionale del Plr Simone Gianini c’è ancora molto da approfondire e affrontare. Con un’interrogazione chiede risposte al Consiglio federale su due aspetti precisi: l’incidente poteva essere magari evitato? E quali misure concrete sui diversi elementi come carri, treni o binari e a più livelli sono state intraprese o lo saranno per scongiurare il ripetersi di un evento simile?
A Gordola ha già superato le 1’000 firme la petizione ‘Salviamo Casa Azul’ che chiede al Municipio di tutelare l’edificio storico sede del Verzasca Foto. Edificio che infatti si trova su un terreno oggetto di un progetto residenziale che i proprietari intendono portare avanti.
Simone Fontana propone invece un ritratto di Alessandro Giuli, nuovo ministro italiano della Cultura dopo la bufera che ha travolto Gennaro Sangiuliano. Un legame con la destra e con i neofascisti che parte da lontanissimo e che insieme all’aria da dandy che mai s’arrabbia, ma nemmeno retrocede, ha fatto di Giuli l’uomo giusto al momento giusto per il governo Meloni.
Stefano Guerra nel suo commento si occupa invece della riforma del 2° pilastro in votazione il 22 settembre, un sistema complicato che oggi produce rendite del 40% inferiori rispetto a vent’anni fa. Riforma che è un’accozzaglia di misure che porta in ogni caso a miglioramenti innegabili. Ma a quale prezzo? Infatti, persino i probabili beneficiari (tendenzialmente persone con redditi bassi o medio-bassi, soprattutto donne) e i loro datori di lavoro dovranno pagare (alla fine di ogni mese) una fattura salata; per ottenere in cambio (decenni dopo, se tutto fila liscio) aumenti di rendita per lo più contenuti, o anche ‘solo’ il lasciapassare per la Lpp.