Nell'edizione odierna parliamo del progetto di Agna, del recupero di Prada, del Parco delle marmotte, del processo Adria e del governo ucraino
‘Separazione collaborativa’. È questo il nome del progetto che l'Associazione genitori nell’accudimento (Agna) presenterà il 16 settembre alle Arp e alle istituzioni coinvolte nella gestione delle pratiche di divorzio e relazioni tra genitori separati e figli. Il presidente Pietro Vanetti spiega che l'obiettivo è quello di responsabilizzare i genitori, alleviare le autorità competenti e accelerare la definizione di un nuovo modello di accudimento. Come? Non chiedendo al giudice o all’Arp di definire la suddivisione delle responsabilità, ma sottoponendo loro una bozza di convenzione, elaborata e condivisa dai genitori, da ratificare.
È terminata la prima fase dei lavori per il recupero e la valorizzazione del nucleo di Prada, l'antico quartiere di Bellinzona misteriosamente abbandonato nella prima metà del XVII secolo. Il presidente della Fondazione Prada, Alberto Marietta, parla della prima fase degli interventi, incentrata sulla conservazione e il restauro parziale di nove edifici a nord-ovest del villaggio.
Andrà in scena dal 16 settembre, e durerà almeno due settimane, la seconda parte del maxiprocesso Adria Costruzioni. Così come a giugno, la Corte delle assise criminali di Lugano si riunirà nella sala del Consiglio comunale di Paradiso. I fatti che vedono alla sbarra sette imputati riguardano una vicenda che fece clamore, quando, nell’ottobre 2015, il Ministero pubblico ordinò l’intervento nella sede della ditta, a Pregassona.
Andiamo in Val Colla, e più precisamente all'alpe Pietrarossa, luogo che per volontà del Patriziato di Colla viene anche chiamato ‘Parco delle marmotte’. Gli esemplari censiti sono dieci. Per il prossimo anno i patrizi intendono effettuare migliorie all’alpeggio in favore di animali, contadini e visitatori. Ce lo racconta il presidente Joseph Moresi.
Con il commento odierno, firmato da Luca Lovisolo, analizziamo il rimpasto di governo in Ucraina. Un rimpasto che non significa crisi di governo, dato che a Kiev quasi tutti i ministri sostituiti restano nell'apparato, salgono di grado o assumono ruoli di prestigio.
Buona lettura e buon inizio settimana ai nostri lettori.