Il tribunale federale dà ragione alla Città di Locarno. Mentre Lugano ripensa le commissioni di quartiere e Bellinzona vuole attività più attrattive
Sono passati 15 anni dalle prime schermaglie fra il Comune di Locarno e i proprietari delle quattro palazzine sussidiarie al Park Hotel Delta: tema del contrasto, la costruzione delle palazzine e la loro futura destinazione. Dopo un decennio e mezzo, una sentenza definitiva del Tribunale federale conferma la posizione della Città: "No alla residenza primaria o secondaria".
A Bellinzona, invece, si discute degli enti autonomi Teatro, Sport, Carasc e Musei: si può fare di più e meglio per coinvolgere maggiormente la popolazione e i turisti, avvicinando ai potenziali utenti le varie strutture comunali, e viceversa, e rendendo più attrattive e partecipative le iniziative firmate dalla Città: a dirlo la Commissione gestione del Consiglio comunale nei rispettivi rapporti sui consuntivi 2023 degli enti autonomi.
Da Bellinzona a Lugano, si parla delle commissioni di quartiere che in molti casi hanno simbolicamente preso il posto degli ex comuni aggregati. Una novità è l’allargamento da otto a dieci membri, con l’ingresso di un rappresentante designato dall’Udc e di un ulteriore rappresentante non nominato dai partiti ma eletto dall’assemblea. laRegione ha sentito il sindaco Michele Foletti sulla questione.
Dai temi comunali passiamo a quelli di carattere cantonale. Il Consiglio di Stato infatti propone dei correttivi al sistema attuale di perequazione, fra cui due misure per considerare i frontalieri nel calcolo, a vantaggio dei conti ticinesi.
E i conti dovrebbe farli anche il Partito socialista ticinese, dopo le recenti sconfitte alle urne: un partito che si limita a dire no, senza esser pronto a difendere i compromessi di cui vive la politica, rischia di non andare da nessuna parte, scrive Jacopo Scarinci nel suo commento odierno.
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