Anche a Campione d’Italia si parla di malumori sfociati in un ‘colpo di Stato’. Il colosso Red Bull è pronto a centrare: obiettivo il ciclismo su strada
"Le beghe condominiali al Palacinema sono la fotografia perfetta di una cittadina capace di grandi visioni, eppure così irrimediabilmente provinciale", comincia così l'editoriale del collega Davide Martinoni che commenta quanto sta avvenendo fra le mura del polo dell'audiovisivo di Locarno. Una situazione questa che di certo non mette in buona luce la Città che si affaccia sul Lago Maggiore. L'auspicio è che il prossimo Municipio sia in grado di liberare il Palacinema di tale zavorra per farlo – finalmente – decollare.
È tra pochi giorni, il 27 gennaio, che cadrà l’80esimo anniversario del ‘colpo di Stato’ che nel 1944 ha strappato Campione d’Italia al governo filo-nazista della Repubblica sociale italiana. In vista della serata pubblica che celebrerà la ricorrenza e che cercherà di fare luce su quegli avvenimenti negli anni in parte mitizzati, abbiamo fatto quattro chiacchiere con lo storico Marino Viganò. Pare che il Casinò fosse tra le cause scatenanti iniziali di quel moto.
Nel corso dei secoli (in forme differenti) molte aziende hanno legato il proprio nome a squadre o atleti così da accaparrarsi un’ampia fetta di mercato. L’esempio, finora, più redditizio è la Red Bull. Il colosso austriaco ha ora catalizzato l’attenzione sul ciclismo su… strada. Il motivo, facile: intende acquistare la quota di maggioranza della società tedesca proprietaria della Bora-Hansgrohe. Una decisione – non priva di ripercussioni – della quale abbiamo parlato con Alessandro Siviero, docente senior in Leisure management alla Supsi nonché esperto di marketing e comunicazione.
Dopo il ritrovamento negli scorsi giorni del corpo di una ristoratrice di Lodi, il tema recensioni online è caldo. Per Massimo Suter, presidente di Gastroticino, «bisogna sempre fare attenzione, perché non si sa mai chi ci sia dall’altra parte della tastiera. In fin dei conti, si tende sempre a dimenticare che da un lato e dall’altro ci sono delle persone». Di questo si parla nell’articolo di Vittoria De Feo.
Il governo cantonale si esprime sulla proposta del Consiglio federale di ridurre il limite di esenzione – dagli attuali 300 franchi a 150 franchi per persona – dal pagamento dell’Imposta sul valore aggiunto per la spesa fatta all’estero. Nella lettera al Dipartimento federale delle finanze il Consiglio di Stato non dice né sì né no a un eventuale abbassamento della franchigia, ma invita Berna a vagliare gli interessi di entrambi gli attori principali: consumatori e commercianti. In pagina se ne parla con Lorenza Sommaruga e Angelica Jäggli, rispettivamente la presidente di Federcommercio e la presidente dell’Associazione consumatori della Svizzera italiana.