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Nel duro mondo delle stazioni di servizio

Nel giornale di oggi anche un’inchiesta sul cyber crimine, l’intervista al regista Mario Martone e la leggenda dell’Union Berlin

19 settembre 2022
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Turni di lavoro durissimi, pause risicate e un’infinità di compiti, per 19 franchi all’ora. Dura la vita degli addetti alle stazioni di servizio ticinesi, pagati meno rispetto ai loro colleghi nel resto della Svizzera. Paghe insufficienti per chi non è frontaliere, e una qualità del lavoro da esaurimento nervoso. La voce degli impiegati e quella del rappresentante del padronato.

La piaga del cyber crimine visto da chi l’ha subito, aziende come enti, bloccati per settimane dal ricatto dei malviventi. I virus infetti bloccano i file, fin quando non viene pagato un lauto riscatto. In Ticino è nato un gruppo di lavoro trasversale che tenta di affrontare e dove possibile minimizzare questo pericolo.

Nelle pagine culturali il regista Mario Martone racconta la sua Napoli, i suoi dialetti, il rapporto con l’opera lirica. E naturalmente il film ‘Nostalgia’ applaudito al Festival di Cannes. Un regista che, dice, da Napoli se n’è sempre andato. E ha in vista un lavoro dedicato a Massimo Troisi.

Chi conosce l’Union Berlin? Pochi probabilmente, ma questa squadra tedesca ha rappresentato tanto nella Germania Est. Amata dai dissidenti, ma non solo, andare al suo stadio era un gesto di ribellione. Dopo un lungo girovagare nelle categorie inferiori, oggi l’Union si è issata in cima alla Bundesliga. Diventando la nuova favola del calcio tedesco.

Putin è tornato a capo chino dal summit della Sco di Samarcanda, le cui nazioni aderenti rappresentano oltre metà della popolazione mondiale. Che cosa gli è andato storto? La mossa guerresca del leader russo ha indispettito i suoi alleati, più interessati alle questioni del commercio e della sicurezza alimentare. Nel commento di Roberto Antonini, una lettura di questa situazione.

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