L’8 marzo, Festa della donna, dev’essere anche una giornata per riflettere sul tema della parità: quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare
La guerra? Si combatte anche a suon di bufale. Quelle che rimbalzano un po’ dappertutto nel mondo, Ticino compreso. Dalla presunta ‘denazificazione’ professata dal Cremlino per giustificare l’invasione dell’Ucraina all’autodeterminazione della Crimea, passando per il ‘colpo di Stato’ perpetrato ai danni del governo di Yanukovich, orchestrato dall’Ue. La guerra, appunto, è anche questa. Nell’edizione odierna vi proponiamo dunque una guida ragionata tra bufale belliche e fatti.
‘Donne, diritti e parità’. È questo il titolo scelto per parlare, nel giorno della Festa della donna, dei cinque atti che Greta Gysin (Verdi) presenta a Berna, dal sociale al rispetto per le vittime di violenze, passando per la pink tax. A suo modo di dire, «serve un vero cambio di paradigma a livello politico e sociale, perché certi problemi non nascono né muoiono l’8 marzo».
Ben vista dal Ps, anche da Plr e Ppd secondo cui però non è il momento, malvista dalla Lega. Secondo la quale i Verdi – è loro la proposta di cui parliamo nella pagina di Cantone – non hanno i numeri per rivendicare un posto in magistratura.
Cinquant’anni fa, Elena Gianini Belotti, dalle pagine del libro "Dalla parte delle bambine", mostrava come i concetti di ‘femminile’ e maschile’ fossero modellati da un’educazione sociale e culturale che subordinava il primo al secondo. E parte da qui la riflessione di Cristina Pinho sulla giornata dell’8 marzo, commento con cui si apre l’edizione odierna del nostro giornale. Cinquant’anni dopo, il nostro Paese non sembra ancora abituato alle donne nello spazio pubblico, retaggio forse di un diritto di voto ottenuto solo 51 anni fa; per riprendere il titolo stesso del commento, quello di Elena Gianini Belotti ‘non è un lamento fuori dal tempo’.
Buona lettura!