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Dpd, un 'pacco' anche per chi ci lavora?

Un'inchiesta sulle pesanti condizioni di lavoro dei corrieri del più grande gruppo privato di spedizione in Svizzera

26 febbraio 2021
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Pacchi e pacchetti giornalmente raggiungono le nostre case, in numero maggiore durante la pandemia, e  Dpd,  il più grande gruppo privato di spedizione in Svizzera, il secondo in Europa dopo Dhl, fa la parte del leone. Tanto che feroci sarebbero anche le condizioni dei lavoratori. L'inchiesta e il commento di Lorenzo Erroi ci spediscono dritti nella vicenda.

Alla spedizione preferiscono il ritiro sul posto, nello specifico nelle librerie, i lettori del nostro Cantone, che anche nell'era digitale non rinunciano all'emozione della carta sotto i polpastrelli. Le voci del settore nell'articolo di Federica Ciommiento.

E a proposito di rinunce, diversi ticinesi non riescono proprio a fare a meno del sushi, e in attesa di poter tornare in Italia si rifugiano nell'enclave di Campione. Ce lo racconta, con gusto, Simona Roberti-Maggiore.

Restiamo, virtualmente, in Oriente ma sulle vette dell'Himalaya, nel piccolo regno del Buthan, di cui ci sarà un pezzettino a Brissago grazie a una sostanziosa donazione privata di un milione di franchi a sostegno del risanamento di Casa Branca-Baccalà, in cambio, appunto, di uno spazio dedicato al regno himalayano.

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