Il caso della scuola elementare di Ceresole Reale, piccolo centro di un centinaio di abitanti, ai piedi del Gran Paradiso
Nella scuola elementare di Ceresole Reale, in provincia di Torino e ai piedi del Gran Paradiso, la campanella non suona. Non c’è la bidella, non esiste palestra e a dirla tutta, come riporta il settimanale ‘Oggi’, non si fa neanche l’appello. Quando la maestra Noemi entra in classe – una stanza colorata al piano terra del Municipio – fa presto a contare i presenti. I suoi alunni sono due, per di più fratelli: Raffaele, 8 anni, terza elementare, ed Emanuele, quasi 7, seconda. Una lavagna, un banco di qua, uno di là, fine. La scuola più piccina che ci sia in Italia, e forse anche in Europa e nel mondo.
D’altronde a Ceresole – 1600 metri d’altitudine, la Francia oltre un colle – ci sono 100 abitanti, 10 cognomi e sei bambini in tutto: tre vanno alle medie giù a valle, l’ultima nata non ha ancora un anno. Le elementari più grandi, statali, sono a 30 minuti di curve, di più se c’è neve.