Curiosità

Cannabis per uso personale... già nel 1600

La scoperta su due scheletri di pazienti dell'Ospedale Maggiore di Milano: ipotesi più accreditata l'utilizzo come sostanza ricreativa

In sintesi:
  • Test sui resti di una donna di 40-50 anni e di un ragazzo di 16-20 anni
  • Prima evidenza del consumo non farmacologico nei secoli passati
Coltivazione antica
(Keystone)
4 novembre 2023
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Le ricerche sugli scheletri di due pazienti del 1600 dell'Ospedale Maggiore di Milano hanno portato al ritrovamento della presenza di cannabis che non rientrava però nelle loro terapie e che quindi, verosimilmente, era utilizzata per scopi personali. A darne notizia è il ‘Corriere della Sera’.

La scoperta - pubblicata sul "Journal of Archaeological Science" - è stata fatta da Cristina Cattaneo, medico legale che negli ultimi decenni in Italia si è occupata dei più noti omicidi (da Claps a Yara).

I test fatti con gli archeotossicologi dell'Università Statale di Milano - il responsabile Domenico di Candia e la dottoranda Gaia Giordano - hanno cristallizzato la prova sui resti di una donna di 40-50 anni e di un ragazzo di 16-20 anni.

"Sugli scheletri conservati nel sepolcreto dell'ospedale abbiamo trovato la prima evidenza del consumo non farmacologico di cannabis in età moderna, in Italia e in Europa, spiega Cristina Cattaneo che cercando di dare una spiegazione al ritrovamento ricorda che "Milano non è mai stata in condizioni critiche come nel Seicento. Nemmeno nel Medioevo", e che in città dilagavano "carestie, malattie, povertà e igiene pressoché inesistente".

Di cannabis, comunque, non c'è traccia nella documentazione con cui 4 secoli fa i medici annotavano le terapie dei due malati. Se non era una cura, le ipotesi restano l'uso come sostanza ricreativa o come automedicazione, e la prima, secondo Cristina Cattaneo, è l'opzione la "più probabile".