Solo quarantenne l'altoatesino ha scoperto la passione per la montagna, che da allora non ha più abbandonato
A 89 anni è tornato per la trentaseiesima volta al rifugio Gino Biasi al Bicchiere, che con i suoi 3195 metri non è solo il rifugio più alto dell'Alto Adige, ma di tutte le Alpi orientali. Quella tra Willi Weissteiner e il Becherhaus, ecco il suo nome tedesco, è una vera e propria storia d'amore. Per questo gli amici lo chiamano amorevolmente "Becher Willi', il Willi del Bicchiere.
Sbaglia però chi pensa che l'altoatesino di Novacella, alle porte di Bressanone, sia salito per la prima volta da ragazzo sul famoso balcone panoramico che si affaccio su un mare di Tremila e sulla cresta di confine. Infatti, solo a 40 anni Willi ha scoperto la sua passione per la montagna, che da allora non l'ha abbandonato.
Non sono di certo una passeggiata per alpinisti allenati, figuriamoci per un quasi novantenne, le sette ore di camminata e i 1725 metri di dislivello per raggiungere dalla val Ridanna l'antico rifugio, inaugurato nel 1894 e intitolato all'epoca all'imperatrice Sissi. Da giovane Willi saliva in appena 4 ore. Praticamente ogni anno ha fatto visita al Bicchiere, come anche giovedì scorso. In una splendida giornata di fine agosto Weissteiner è stato accolto dal gestore del rifugio Lukas Lantschner. "Per questa grande impresa Willi merita davvero rispetto, complimenti", commenta Lukas.