Confine

Frana in Val Formazza, si cercano escursionisti

I massi si sono staccati dalla montagna attorno alle 17 sotto il rifugio Città di Busto, che si trova a 2'480 metri di altitudine

(Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico)
24 settembre 2023
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Una frana si è staccata intorno alle 17 di oggi, 24 settembre, dalle montagne della alta Val Formazza, al confine con il Ticino nel Verbano-Cusio-Ossola, sotto il rifugio Città di Busto, che si trova a 2'480 metri di altitudine. A dare l'allarme è stato un escursionista, che ha chiamato il 118, spiegando che in precedenza aveva visto tre persone in zona, alle proprie spalle. Sentito il rumore della frana si era girato nuovamente, ma non era più riuscito a vedere le tre sagome. Un'altra testimonianza, raccolta però per interposta persona dalle forze dell'ordine, parla invece di due escursionisti travolti dal distacco avvenuto sulla montagna. A dirlo sarebbero stati degli altri escursionisti passati in un rifugio vicino, aperto, che però hanno lasciato il posto prima di riferire direttamente l'accaduto ai soccorsi. Mancano quindi ancora certezze, ma sono due gli escursionisti che al momento non sarebbero rintracciabili.

Alla base dei sentieri che portano verso il rifugio, chiuso ormai per la stagione invernale, ci sono inoltre delle auto, ma anche questo aspetto non può dare certezza sulla presenza di escursionisti proprio in quell'area, perché si tratta di un territorio molto frequentato dai turisti della montagna e dai cui partono sentieri in parecchie direzioni differenti, vista anche la giornata di sole tiepido, che ha incoraggiato chi ha voglia di camminare a percorrere i prati e anche le zone rocciose dell'area.

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, il soccorso alpino e il soccorso alpino della guardia di finanza, con le unità cinofile sia del soccorso alpino che della finanza, ma quando sono passate ormai due ore e mezza spiegano di non essere ancora riusciti ad avvicinarsi al luogo della frana, poiché si susseguono distacchi di rocce e di detriti. I soccorritori parlano di "scenario instabile, che rende le operazioni di soccorso più complesse", oltre a non avere informazioni accurate sul numero di escursionisti effettivamente presenti in quell'area specifica, detta il Piano dei camosci, proprio sotto il rifugio.

Ricerche sospese, riprenderanno all’alba

In serata, per il buio, le ricerche sono state sospese e riprenderanno domani all'alba con l'aiuto di un geologo. Messo a disposizione dal Comune di Formazza, aiuterà le attività innanzitutto dall'elicottero per dare ai soccorritori indicazioni su come intervenire, perché l'area è franosa e pericolosa", ha detto la sindaca di Formazza, Bruna Papa. "La zona interessata, a circa 2'400 metri di altitudine, è raggiungibile soltanto a piedi, in circa due ore e mezzo di cammino, coprendo un dislivello di circa 600 metri rispetto a dove si lascia l'automobile, oppure in elicottero", ha spiegato la sindaca andando verso il luogo dove viene allestito il punto base per coordinare le operazioni. "La zona è disabitata e il rifugio è già chiuso – ha aggiunto Papa –. Dal paese non si vede assolutamente nulla". Sul posto, prima dello stop delle ricerche, sono stati al lavoro due elicotteri, uno dei vigili del fuoco e l'altro del soccorso alpino della guardia di finanza.