A pesare è però la crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina, che fa lievitare i costi della campagna di pesca. Fino al 70%
Riparte l’economia del tonno rosso, una filiera made in Italy che vale 150 milioni di euro (154 milioni di franchi). Non solo riesplode la passione dei giapponesi per il re del Mediterraneo, ma si aprono nuovi mercati per il fresco anche in Europa, con richieste complessive in aumento del 40%.
Soddisfatti i produttori, che potrebbero contare su prezzi di vendita raddoppiati, superiori a quelli pre-pandemia, ma a pesare c’è la crisi energetica legata alla guerra in Ucraina che fa lievitare i costi della campagna di pesca fino al 70%. È il quadro tracciato da Fedagripesca-Confcooperative, in occasione della Giornata mondiale del tonno del 2 maggio.
Tutto è pronto per gli imprenditori tonnieri, che il 26 maggio potranno iniziare a pescare con il sistema a circuizione fino al primo luglio, potendo contare sulle stesse quote di cattura concesse lo scorso anno. I contratti, infatti, si stanno definendo in questi giorni e tutto lascia ben sperare su una forte ripresa dei mercati, ma i conti dovranno quadrare con i costi del gasolio innanzitutto.
Importante, come sottolinea la Giornata voluta dall’Onu, è sensibilizzare sull’importanza di scegliere tonno proveniente da una pesca sostenibile. Un principio sposato dall’organizzazione non profit Msc Marine Stewardship Council, responsabile del più importante programma di certificazione per prodotti ittici sostenibili a livello mondiale.