Un brutto voto in matematica? Dillo con un meme

Sul web e i social spopolano ormai da tempo i meme, ovvero immagini o brevi video divertenti che vengono condivisi insieme a un breve testo per esprimere pensieri, situazioni o sensazioni. La caratteristica principale dei meme è quella di diventare presto virali, replicandosi sulla Rete declinati in innumerevoli modi e fissandosi nell’immaginario collettivo.

Fonte: Facebook/Memegenerator.com
Alcuni esempi di meme molto diffusi

Probabilmente Antuan, un insegnante di matematica messicano, ha pensato che usare i meme e gli stickers (gli adesivi in uso sulle app di messaggistica come WhatsApp e Telegram) poteva essere un modo divertente per valutare i compiti dei suoi allievi usando un linguaggio a loro più familiare per esprimere soddisfazione o, magari, per rendere meno amara una brutta nota.

Così, ad esempio, un buon "espe" viene marchiato con un Pikachu che esclama "Oh Yeah!" con il pollice in su, mentre un risultato ottimo sarà sottolineato dal meme del supercattivo del film d’animazione "Cattivissimo me", Gru, accompagnato dal commento "El macho". Per chi è andato meno bene, invece, a esprimere lo sconcerto sarà un cagnolino dall’aria triste che esclama "non può essere", mentre, per chi proprio non si è impegnato la delusione del docente sarà espressa da un ragazzino non propriamente entusiasta del suo compleanno e il commento "non mi aspetto niente da te e riesci comunque a deludermi".

Antuan ha pubblicato due video su TikTok in cui mostra quali immagini usa a seconda del voto: filmati che, in breve tempo, sono diventati virali incassando migliaia di Like e centinaia di condivisioni.