Tipologia di ‘presa’ e durata possono influenzare le emozioni suscitate dall’abbraccio. A dirlo uno studio dell’University of London
Un braccio sulla spalla, l’altro sotto il braccio dell’interlocutore e una stretta che duri tra i 5 e i 10 secondi. È questo l’abbraccio che dà più piacere a chi lo riceve senza metterlo in imbarazzo secondo uno studio coordinato da ricercatori dell’University of London e pubblicato su Acta Psychologica.
Lo studio ha cercato di capire in due esperimenti separati in che modo le emozioni suscitate dall’abbraccio fossero influenzate dalla durata del gesto e dal tipo di “presa”. «L’abbraccio è uno dei tipi più comuni di contatto affettivo riscontrato nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, si sa poco sui fattori che influenzano la valutazione e il comportamento dell’abbraccio», scrivono i ricercatori.
Dai test condotti su quasi 150 studenti la durata è sembrata essere il fattore che più influisce sulla capacità dell’abbraccio di suscitare emozioni, con un abbraccio fugace, fino a 1 secondo, quasi completamente inefficace e quelli compresi tra i 5 e i 10 secondi che raggiungono il massimo della piacevolezza.
Per quel che riguarda le prese, l’abbraccio “incrociato” si è dimostrato più intenso di quello con entrambe le braccia intorno al collo. Lo studio ha rilevato che questa modalità di abbraccio è preferita dai maschi. I ricercatori ipotizzano che la ragione potrebbe risiedere nel fatto che è percepita come meno intima e meno romantica.