La perturbazione che arriva dalla Mongolia, unita all'impennata dello smog, ha prodotto uno scenario quasi apocalittico.
Pechino si è svegliata oggi coperta da un spesso strato di smog giallognolo, frutto di un'impennata dell'inquinamento e di una tempesta di sabbia arrivata dalla Mongolia che ha ridotto la visibilità a meno di 1.000 metri. Il governo municipale, lanciando l'allerta 'giallo' di 24 ore per la criticità della situazione, ha ordinato a tutte le scuole di annullare gli sport e gli eventi esterni, chiedendo alle persone con malattie respiratorie di rimanere in ambienti chiusi.
La situazione, diventata virale sui social media per gli scenari apocalittici creatisi, è il risultato di un inquinamento nella città salito a livelli "pericolosi", secondo il sito web di controllo della qualità dell'aria Aqicn. I livelli di particelle di grandi dimensioni di Pm10 erano questa mattina a quasi 20 volte l'esposizione massima giornaliera raccomandata dall'Oms, mentre la concentrazione di microparticelle Pm2.5 era a quasi quota 600, più di 20 volte il limite segnalato dall'agenzia di Ginevra.
La Cina ha ridotto drasticamente il livello medio nazionale di Pm2.5 tra il 2015 e il 2019, grazie soprattutto alla riduzione del carbone a uso riscaldamento, e il governo ha annunciato un obiettivo ambizioso per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060.