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Discoteca bresciana chiede 2 milioni di risarcimento

Il locale, chiuso dallo scorso febbraio, si rivolge a Regione Lombardia e attacca l'ultimo Dpcm

La festa si è fermata a febbraio (immagine tematica, archivio Ti-Press)
18 novembre 2020
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La più grande discoteca della provincia di Brescia ha chiesto un risarcimento di 2 milioni di euro alla Regione Lombardia per la chiusura forzata di questi mesi. Si tratta dell'Art di Desenzano del Garda (Brescia), da 30 anni di proprietà di Carlo Tessari, in arte Madame Sisi, che è chiusa al pubblico dal 23 febbraio scorso.

Secondo quanto ricostruito da ‘Il Giornale di Brescia’ attraverso il suo legale, Madame Sisi ha attaccato l'ultimo Dpcm e l'ordinanza del Pirellone del 21 ottobre che, richiamando le precedenti ordinanze, limitava la possibilità di accedere all'interno dei locali di intrattenimento. “Quali sono i parametri utilizzati e quali sono le scale di valori che possano portare a definire sicuro o meno un luogo rispetto come ad esempio nel trasporto pubblico ove vi è un grande afflusso di persone?”, ha scritto la proprietà della discoteca alla Regione guidata da Attilio Fontana, contestando “l'illegittimo esercizio dell'attività amministrativa”.

“Al licenziatario è garantita non solo una specifica tutela, ma un vero e proprio diritto a essere risarcito qualora sia posto ostacolo temporaneo all'esercizio della licenza stessa dalla Pubblica amministrazione, sia illegittimamente sia quando – come nel caso di specie – è mancata una effettiva, puntuale e specifica verifica da parte della Commissione provinciale per i pubblici spettacoli delle reali ed effettive condizioni ostative”, scrive l'avvocato Alessandro Pozzani.