Curiosità

Altro che pancia piena; la sazietà sta tutta nel cervello

Sarebbero alcuni neuroni dell'ipotalamo a innescare i circuiti nervosi che danno il segnale che si è mangiato abbastanza. Lo dice una ricerca... sui topi

Quella sensazione di vuoto... Ce lo facciamo uno spaghetto? ©WikiMedia
5 marzo 2020
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Scoperte le origini del senso di sazietà: la chiave sta in alcuni neuroni della struttura alla base del cervello chiamata ipotalamo, che cambiando forma innescano un cambiamento nei circuiti nervosi responsabili di veicolare il segnale che si è mangiato abbastanza. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell Reports, è coordinata dal gruppo francese del Centro per il gusto e il comportamento alimentare di Digione, diretto da Alexandre Benani.

I circuiti nervosi cerebrali che regolano le sensazioni di fame e sazietà possono modificare le loro connessioni in modo da regolare il comportamento alimentare e mantenere un equilibrio tra assunzione di cibo e consumo di calorie. La ricerca, condotta sui topi, ha dimostrato che i circuiti vengono attivati durante il pasto, regolando di conseguenza il comportamento alimentare.

I ricercatori si sono concentrati sui neuroni dell'ipotalamo indicati come Pomc, che agiscono limitando il consumo di cibo. È un circuito che non viene modificato dopo un pasto bilanciato, ma dagli astrociti, cellule nervose collegate ai neuroni Pomc, che cambiano forma. Gli astrociti, chiamati così per la loro forma a stella, funzionano come un freno sui neuroni Pomc, limitandone l'attività.

Dopo il pasto, i livelli di zucchero nel sangue aumentano temporaneamente: il segnale viene rilevato dagli astrociti, che danno il segnale di stop. In questo modo si attivano i neuroni Pomc, che fanno sentire sazi. Lo stesso non avviene però con un pasto ricco di grassi. I ricercatori stanno cercando di capire se questo accade perché i lipidi siano meno efficaci nel togliere la fame, o se agiscano attraverso un altro circuito.