Oltre 7mila città nel mondo, tra cui Chiasso, Sion e San Gallo, hanno aderito all'iniziativa promossa dal Wwf Australia
Domani alle 20.30 ora locale, in oltre 7mila città del mondo, si spegneranno per un’ora le luci dei monumenti più famosi, come segnale forte in difesa del clima e della biodiversità.
L’Empire State Building e il Taj Mahal, la Porta di Brandeburgo, la Torre Eiffel e innumerevoli altri monumenti saranno immersi nel buio per un’ora durante la Earth Hour 2018. Nessun’altra iniziativa ambientale ha un’azione così globale: più di 7mila città in oltre 180 Paesi e territori ma anche aziende e privati si uniranno al grido di richiesta per una maggiore salvaguardia del clima. In Svizzera parteciperanno molti comuni, da San Gallo a Chiasso e Sion.
Il messaggio è unico: abbiamo bisogno di una maggiore tutela del clima per proteggere gli esseri umani e la natura dalle conseguenze incalcolabili di un cambiamento climatico incessante. Lo studio completo condotto sul tema cambiamenti climatici e biodiversità lo ha dimostrato: con un approccio che predilige lo «statu quo», nelle regioni più preziose del mondo per la biodiversità una specie su due è in pericolo.
La Earth Hour contrasta questa prospettiva e lancia un messaggio di speranza: «La Earth Hour mostra quante persone, città e organizzazioni in tutto il mondo si impegnano per il clima», afferma Thomas Vellacott, Ceo del Wwf Svizzera. E aggiunge: «Se agiamo tutti insieme possiamo fare molto».
Le iniziative nel mondo
L’interesse suscitato dall’Ora della Terra viene utilizzato in molti Paesi anche per condurre progetti ambientali concreti: l’energia solare per i villaggi in India e nelle Filippine, la legge per la tutela delle foreste in Russia o il rimboscamento con 17 milioni di alberi in Kazakistan mostrano i risultati concreti dell’Ora della Terra.
La Earth Hour 2007 è nata come iniziativa della città di Sydney e del Wwf Australia.