Ulteriormente affinato, il Suv top di gamma spicca per comfort e accoglienza, combinati a un solido potenziale dinamico
L’ammiraglia tra i Suv del marchio Audi è sul mercato da quasi vent’anni, nonostante sia attualmente alla sua seconda generazione. Entrambe si sono dimostrate particolarmente longeve, con quella attuale che è infatti in circolazione già da nove anni. Per questa vettura dagli elevati contenuti il costruttore di Ingolstadt ha infatti sempre preferito l’evoluzione più che la rivoluzione. Proprio quest’anno la Q7 ha ricevuto un’ulteriore serie di aggiornamenti, principalmente tecnici, susseguenti al “restyling” del 2020: tendenzialmente resta dunque sempre fedele a sé stessa, aggiornandosi però alle tecnologie più recenti col fluire del tempo. Quest’anno sono stati introdotti gruppi ottici Led a matrice complessa, ritocchi stilistici a frontale e coda per accrescere il look contemporaneo del modello – tanto più accattivante con il “vestito” sportivo S line, come nel caso dell’esemplare in prova –, nonché diversi interventi al telaio e alle componenti elettriche delle varianti ibride ricaricabili. Come sulla “55 TFSI e” del test, variante appena meno performante rispetto alla “60” di punta, ma comunque brillante e capace.
Cuore a benzina del sistema parzialmente elettrificato è il pregevole V6 3.0 turbo con bancate a 90 gradi, di suo capace di erogare 340 cv. L’unità di propulsione elettrica (integrata all’interno della campana del cambio) si spinge ora alla soglia dei 177 cv (130 kW), mentre la batteria al litio raggiunge la capacità di 22 kWh per assicurare ulteriore potenziale di marcia ibrida e superiore autonomia nella modalità puramente elettrica. Che nell’impiegato reale si traducono in 40 km abbondanti. Viene inoltre aggiornata la scelta delle modalità di marcia, permettendo tra l’altro la selezione della sola marcia EV senza mai far entrare in causa la componente a combustione interna, così come la modalità “hold” che conserva intatto il livello di carica della batteria per il suo impiego successivo nelle condizioni più adatte; provvedendo inoltre alla sua ricarica parziale in marcia fino al 75%, sfruttando unicamente l’energia di recupero in rallentamento. La rigenerazione completa della batteria tramite colonnine di ricarica può avvenire nel tempo più rapido di circa 3h45’, mentre ad accumulatore esaurito dimensioni e massa del mezzo incidono sui consumi di carburante: difficile, in questa condizione, scendere sotto la media di circa 11 l/100 km su tracciati di varia natura.
Al volante le prestazioni offerte da questa 55 TFSI e sono solide, nonostante la mole e la massa non indifferente del mezzo. Il V6 resta protagonista con la sua erogazione di carattere: è rotondo, vigoroso ai bassi ma sempre silenzioso, con tono piacevole ai regimi più alti ma pur sempre soffuso, come si conviene ad un’ammiraglia pensata principalmente per il viaggio confortevole. Soddisfa inoltre anche l’ottima l’integrazione della componente elettrica. La trasmissione automatica è rapida e puntuale nella selezione dei rapporti, con possibilità di regolarne la risposta in modo sportivo – per passaggi marcia più frequenti e reattivi – indipendentemente dal programma di marcia selezionato.
La guida è docile e beneficia di diverse risorse tecniche e tecnologiche per aggiungere più precisione ed agilità: spiccano le quattro ruote sterzanti così come il controllo attivo del rollio in curva, che rendono l’auto più “piatta” e agile nei cambi di direzione, incrementando allo stesso tempo la reattività dello sterzo. C’è dunque spazio per una conduzione anche dinamica, votata comunque all’efficacia e alla compostezza e finalizzata alla massima stabilità in ogni condizione, con la stessa trazione integrale che lavora per consentire sempre una ripartizione della spinta omogenea, anche forzando volutamente il ritmo. Eccellente la versatilità garantita dalle sospensioni regolabili, con assorbimento dolce e notevolmente isolante e possibilità di regolazione “ferma” il giusto nella modalità sportiva; è prevista anche la regolazione automatica, che adatta da sé la risposta del molleggio in funzione di ritmo e velocità.
In tema di ricercatezze, l’accoglienza interna rispecchia fedelmente le aspettative da “prima della classe”, combinando materiali e finiture raffinati con un’ergonomia eccellente. Inclusa l’evoluzione del tunnel centrale, che dedica uno specifico schermo in basso che raggruppa con eleganza ma razionalità tutti i comandi (digitali) della climatizzazione. Le poltrone anteriori offrono una sistemazione difficilmente migliorabile per spaziosità ed ergonomia, ma pure chi viaggia in seconda fila può godere di un’ampia libertà di movimento. In aggiunta alle tre porzioni del divano regolabili longitudinalmente – sulle ibride non è prevista la terza fila di sedili, in opzione sulle motorizzazioni convenzionali – e alla climatizzazione di zona completa di quattro bocchette. Ampio il bagagliaio, con volume base di 563 litri.
Modello | Audi Q7 |
Versione | 55 TFSI e quattro S line |
Motore | Sistema ibrido plug-in con V6 3,0 litri benzina turbo e unità elettrica |
Potenza, coppia | 394 cv, 600 Nm |
Trazione | Integrale |
Cambio | Automatico a otto rapporti |
Massa a vuoto | 2’460 kg |
0-100 km/h | 5,7 secondi |
Velocità massima | 240 km/h |
Consumo medio | 1,2-1,4 l/100 km + 27,9-29,1 kWh/100 km (omologato) |
Prezzo | 104’350 Chf |