Volkswagen Tiguan Allspace, prima in generosità

Pensare in grande è il motto che si sposa bene alle caratteristiche della Allspace, Tiguan “extra large” dalle misure maggiorate. Questa variante da famiglia, ristilizzata di recente al pari dell’intera gamma, può infatti vantare una lunghezza accresciuta di ben 22 cm, ottenuta anche grazie al passo allungato di 11 cm: l’ingombro complessivo raggiunge quota 4,73 m e come ci si può aspettare comprende in questo modo un solido balzo avanti in termini di convivialità e gestione dello spazio di bordo. Si può infatti accontentarsi dei canonici cinque posti su due file di sedili, disponendo in questo modo di un vano bagagli particolarmente generoso – da 760 litri –, oppure optare per la soluzione a sette posti con due poltroncine in terza fila ripiegabili a scomparsa sul fondo del pianale quando non utilizzate. Lo stile riprende con fedeltà linee e presenza su strada della Tiguan più compatta, pur con proporzioni differenti che ispirano maturità più che dinamismo per via in particolar modo degli sbalzi più pronunciati. L’allestimento “tonico” R-Line, come quello della vettura in prova, aggiunge in ogni caso una piacevole connotazione dinamica.

A spingere la nostra Allspace troviamo per l’occasione il due litri turbo a iniezione diretta di benzina nella potenza standard – disponibile anche con 245 cv –, che si rivela comunque ben all’altezza della missione. Offre infatti buona elasticità, grazie a una curva di erogazione piuttosto piatta, combinata quando serve alla vivacità necessaria per assicurare spunti e accelerazioni piuttosto decisi. La stessa coppia massima raggiunge un valore interessante, vicino a quello delle unità turbodiesel, il che assicura una marcia anche brillante senza indurre con eccessiva rapidità la gestione elettronica della trasmissione alla scalata immediata di uno o più rapporti. Non è proprio la stessa corposa “souplesse” di spinta del diesel, ma siamo molto vicini; con l’aggiunta però di una maggior silenziosità, di una notevole rotondità di funzionamento e di un timbro sonoro più acuto e coinvolgente verso gli alti regimi. La guida si adatta con ampia elasticità ai più svariati umori del conducente, passando dal relax “totale” all’andatura ben dinamica, sia pur non forzata, grazie alle svariate modalità di marcia a disposizione. Va detto che questo allestimento sportivo adotta di serie un assetto lievemente più rigido anche in modalità confortevole, che rende più diretti i cambi di direzione e un po’ più avvertibile lo stato della strada che si percorre senza però limitare capacità e qualità di assorbimento delle irregolarità. Auto da famiglia, la Allspace è in ogni caso ben silenziosa a tutte le andature, con l’ultimo rapporto lungo a sufficienza per tenere basso il regime del motore senza far pressoché avvertire alcun ronzio di funzionamento quando si viaggia. Restano sufficientemente sotto controllo i consumi, con una media d’uso reale che abbiamo registrato nell’intorno degli 8 l/100 km su percorsi di vario genere.

Strizzando l’occhio quasi alla più grande Touareg, la Tiguan “extralarge” si lascia manovrare con più agio in parcheggio e negli spazi ristretti, potendo garantire un’accoglienza di bordo di ampio respiro. L’accoglienza è quella solida, curata e funzionale che distingue le Volkswagen, combinata alla digitalizzazione piuttosto spinta anche nei confronti dei comandi secondari, sempre più del tipo a sfioramento: molto suggestivi, talvolta però meno intuitivi da raggiungere e azionare quando si sta guidando. Molto ampi entrambi gli schermi per strumentazione e multimedialità a centro plancia. La sistemazione a bordo è altrettanto di qualità, grazie all’ampia libertà di movimento combinata all’ottima ergonomia d’insieme: le poltrone anteriori sono generose e dotate di un ottimo sostegno, dietro il divano è largo e particolarmente distanziato dagli schienali anteriori, oltre che all’occorrenza scorrevole in avanti (18 cm di corsa) per aggiungere spazio in coda da dedicare alla terza fila di sedili o all’area di carico.

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