Evoluta in tecnologie ed equilibrio, spicca per efficacia e genuinità
Una versione base che si distingue per “purezza” di contenuto: la M4 rinnovata si presenta con due vestiti, standard unicamente con trazione posteriore e cambio manuale a sei rapporti come nel caso dell’auto di prova, oppure Competition con trasmissione automatica, possibilità della trazione integrale, una manciata di cavalli in più ed ulteriori sofisticazioni tecniche. Che però non alterano la sostanza di contenuto che la M4 “liscia” riesce ad incarnare con piena ispirazione. Anzi, per certi versi, la classica spinta al posteriore e la possibilità di gestire le marce alla vecchia maniera, giocando con gli affinamenti di movimento del proprio polso destro, finiscono per aggiungere carattere e piacere di guida.
Lasciati da parte gli accenti più corsaioli, la M4 “pura” riesce a risultare incentrata più sul divertimento alla guida, sulla sfruttabilità, sull’esperienza al volante: lo si nota già soltanto dal fatto che l’assetto, anche nella modalità più rigida, è capace di assorbire qualsiasi imperfezione del manto stradale pur conservando l’ottimale contatto con l’asfalto e senza ripercussioni sulla precisione di telaio o sterzata. L’avantreno è una sorta di perno virtuale che, oltre a minimizzare il sottosterzo, permette di effettuare correzioni anche quando appare impossibile; caratteristica che permette di impostare come si preferisce la curva, così come di poter dare maggiore angolo per chiudere una traiettoria senza timore di ampliare gli spazi impegnati. Lo stesso sterzo è decisamente pronto, supportando la notevole agilità della M4 fino alle andature intermedie nonostante massa e ingombri piuttosto generosi; sul veloce c’è invece spazio per un velo di inerzia, che però non inficia efficienza e solidità della tenuta. Meno evidente la precisione del comando, preciso sì ma non troppo sensibile: mancano un po’ di sensazioni a completare un quadro di eccellenza, anche se il livello di aderenza appare pur sempre ben comprensibile.
Anche i ritmi elevati appaiono congeniali alla M4, grazie ad intuitività e linearità della progressione con la quale si riesce ad avvicinarne i notevoli limiti; al punto che risulta molto accessibile la stessa guida “sporca” con sovrasterzi di potenza, molto intuitivi da gestire nell’ampiezza grazie alla dosabilità della potenza ed alla coppia dall’erogazione lineare. Ci sono inoltre ben 10 livelli di taratura del controllo di trazione tra cui scegliere, oltre alle regolazioni di assetto, sterzata e risposta all’acceleratore: il tutto richiede un certo apprendistato, ma tornano particolarmente utili i due pulsanti rossi sul volante che permettono di richiamare istantaneamente altrettante configurazioni predefinite a piacere dal conducente.
E il motore? L’apprezzato sei cilindri in linea biturbo ritrova anch’esso un carattere più genuino, meno “artificiale” rispetto ad alcune edizioni nel passato; la sovralimentazione è diretta facendo emergere un’erogazione da unità aspirata, con tanta “schiena” ai bassi ma con una progressione lineare che negli ultimi 1000-1500 giri sa regalare note acute entusiasmanti insieme ad un'ultima iniezione di spinta. Molto godibile, seppur non perfetto, il cambio manuale: se si cerca rapidità repentina può essere in parte meno soddisfacente, richiedendo sempre un attimo per assestare ogni innesto, anche se per precisione e sensazione di cambiata sportiva è invece appagante.
La M4, in complesso, ha il pregio di restituire l’autenticità del modello, attraverso la grande armonia tra tutti gli elementi della vettura che lascia spazio a reazioni equilibrate e sempre proporzionali al ritmo adottato. Con ulteriore elogio ai freni, resistenti e dotati di un punto di pressione costante, con ripartizione adattiva e intervento dell’ABS pienamente sfruttabili anche a centro curva. Esteticamente, doppio rene esteso a parte dal look forte e soggettivo, la M4 resta accattivante pur con ingombri decisamente importanti. All’interno, i sedili a guscio sono perfetti nella guida impegnata ma anche comodi sui lunghi viaggi, che si affrontano con serenità grazie all’assetto confortevole nella regolazione standard. Consumi nel quotidiano attorno ai 10-11 l/100 km: il turismo dinamico ad ampio raggio amplia il “regno” di questa evocativa coupé sportiva.
Modello | BMW Serie 4 |
Versione | M4 |
Motore | 6 cilindri in linea, 3.0 litri, benzina bi-turbo |
Potenza, coppia | 480 cv, 550 Nm |
Trazione | Posteriore |
Cambio | Manuale a 6 rapporti |
Massa a vuoto | 1'700 kg |
0-100 km/h | 4,2 secondi |
Velocità massima | 250 km/h |
Consumo medio | 4,1-5,6 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 115'100 Chf |